Lo reclamavano da tempo cittadini e amministratori locali. Quella che era ormai diventata una cattedrale nel deserto è pronta a riaprire.
Parliamo dell’ospedale di Agropoli, chiuso nel 2013 a causa dell’atavica crisi finanziaria della sanità campana, il cui commissariamento decennale si è chiuso solo lo scorso novembre.
La speranza di tanti ha preso consistenza nella giornata di oggi, quando nella task force regionale, riunita ormai senza soluzione di continuità da quindici giorni, è passata la linea della riapertura del nosocomio.
Saranno 38 i posti di terapia intensiva e circa 50 quelli di degenza per pazienti in isolamento da Covid-19.
Appena ieri l’appello accorato sui social da parte del sindaco Adamo Coppola, che richiamava il grido di paura di un territorio che in caso di emergenza avrebbe avuto ben pochi posti di terapia intensiva a disposizione. I lavori di adeguamento e ristrutturazione, autorizzati dal direttore generale dell’Asl di Salerno Mario Iervolino, inizieranno già lunedì, con un stanziamento totale di 225mila euro più Iva, ed entro 10 giorni l’ospedale dovrebbe finalmente riaprire i battenti.
«Una bella notizia per il Cilento e per tutta l’area a sud di Salerno», ha dichiarato il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, unico primo cittadino campano – delegato del presidente Anci, Carlo Marino, sindaco di Caserta – a far parte del gruppo tecnico ristretto che gestisce l’emergenza a Palazzo Santa Lucia.
Il presidio ospedaliero di Agropoli, l’unico presente sulla fascia costiera tra Salerno e Sapri, serve una potenziale utenza di oltre 80.000 residenti che nei mesi estivi raggiunge punte di circa 500mila presenze. Numeri che fanno sperare in una continuità del nosocomio anche dopo l’emergenza Coronavirus.