Mentre gran parte del paese resta a casa per evitare il diffondersi del nuovo Coronavirus che da ormai tre settimane è arrivato in Italia costringendo l’intero Paese a prendere misure restrittive, gli operai delle fabbriche stanno proseguendo il loro lavoro.
E le prescrizioni annunciate dal governo nazionale sembrerebbero, per ora, ancora disattese. Soprattutto per l’impossibilità di rispettare completamente le norme di sicurezza a meno di non rallentare o addirittura fermare la produzione. In questo momento, gli operai sono i lavoratori più a rischio lavorando sempre a stretto contatto con altre persone e in ambienti chiusi e piccoli.
L’ispettorato del lavoro sta effettuando diversi controlli nelle aziende operanti in zona industriale a Battipaglia. I sindacati, dall’altro lato, non hanno ancora avuto tempo di incontrarsi e discutere. Ma il malumore tra gli operai è già forte.
Sono in tanti a lamentarsi ma, ovviamente, preferiscono rimanere in forma anonima per paura di perdere il posto di lavoro. Alcuni operai hanno dichiarato di essere andati a lavoro con la propria maschera personale e di non sentirsi tutelati dalle aziende. Stando alle prime indiscrezioni che trapelano la volontà delle aziende sarebbe quella di salvaguardare i dipendenti con la cassaintegrazione.
E intanto è boom di malattie a lavoro. «Non me la sento di mettermi in malattia senza che sia realmente malato, ma capisco la preoccupazione dei miei colleghi. Ad oggi siamo a un 30% di operai in malattia, e il rischio è che se la situazione dovesse proseguire si potrà arrivare anche a un 70% di personale in malattia» dice uno degli operai.
La palla rimbalza tra le RSU (Rappresentanze sindacali unitarie) e i sindacati, ma fino a ieri nessuna comunicazione specifica è stata ricevuta dalle aziende. E il riferimento è soprattutto a quelle fabbriche del settore terziario che non producono beni di prima necessità e che potrebbero ridurre o addirittura interrompere la produzione in questo momento senza causare danni alla popolazione.
La speranza è che visti i numerosi casi nazionali, già dalla settimana prossima il Governo prenda una decisione annunciando direttive più chiare e che entrino nello specifico. Già nella giornata di oggi sembrerebbe che qualcosa si sia mosso con l’annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte circa il rifornimento gratuito di mascherine per tutti i lavoratori.