Paziente trasferito dal Pronto Soccorso al reparto “Ortopedia” a Battipaglia in attesa dell’esito del tampone. L’episodio, denunciato dalla Fials, la federazione italiana delle autonomie locali e sanità, pone l’attenzione sulle criticità presenti all’ospedale battipagliese. Dal nosocomio cittadino, però, sono arrivati i chiarimenti.
Paziente trasferito nel reparto “Ortopedia” ma in attesa dell’esito del tampone. «I protocolli non sarebbero stati rispettati» secondo la Fials, la federazione italiana delle autonomie locali e sanità, che con una lettera ha voluto denunciare l’episodio verificatosi lo scorso 9 novembre all’ospedale “Santa Maria della Speranza“. La paziente, una 89enne ricoverato per una frattura al femore, stando a quanto si legge nella nota, sarebbe stato accompagnato nel reparto prima di ricevere l’esito del tampone molecolare.
L’assenza di un percorso differenziato, e di spazi adeguati a tutelare sia i degenti che il personale sanitario, ha fatto scattare il campanello d’allarme. E la richiesta della Fials è chiara: trasferire il paziente in isolamento, bloccare i ricoveri, e sanificare gli ambienti, al fine di tutelare medici e infermieri del nosocomio battipagliese.
L’OSPEDALE RISPONDE. SOLIMENO (CISL): «LE PROCEDURE SONO STATE RISPETTATE»
Dall’ospedale di Battipaglia la risposta non si è fatta attendere. Pasquale Solimeno, caposala e delegato della Cisl, è intervenuto sulla vicenda. «Il paziente – si legge nella nota – è giunto in ospedale l’8 novembre ed è stato assistita fino al pomeriggio del 9 novembre quando è stato trasferito nel reparto perché si era liberato un posto. Isolamento e test sierologico, in virtù del quadro clinico completamente negativo: zero casi in famiglia di positività o di quarantena. Dopo 30 minuti, però, il referto: il paziente è positivo».
Da quel momento, secondo Solimeno, la condotta sanitaria è stata rispettosa delle linee guida. E Solimeno rincara la dose, lamentando la carenza di personale. «In regime di emergenza – prosegue la lettera – invece di stringersi a cerchio e mostrare una sanità che con tutti i suoi limiti derivati da anni di disattenzione politica ha sempre lo stesso numero di infermieri e medici. Ci si perde in narrazioni false invece di costringere la direzione strategica a un confronto sulla riorganizzazione complessiva della filiera sanitaria».
Il giorno in cui sono accaduti i fatti, all’ospedale di Battipaglia ci sarebbero stati, contemporaneamente, un paziente positivo al Covid e intubato, un paziente in arresto cardiaco e sospetto positivo, un politrauma in codice rosso, una paziente con infarto, uno con fibrillazione atriale e due fratture di femore. Il tutto gestito con appena tre infermieri. «Forse sarebbe opportuno – conclude Solimeno – che le organizzazioni sindacali mostrassero un progetto a tutela dei pazienti e degli operatori sanitari».