Livio D’Isanto, primario in pensione dell’ospedale “Santa Maria della Speranza”, torna a lavoro per un anno. Collaborerà gratuitamente per un anno.
Al reparto Pediatria dell’ospedale di Battipaglia servono rinforzi. E allora l’Asl di Salerno pesca a “titolo gratuito”. Sarà Livio D’Isanto, già responsabile dell’Unità Operativa Complesso del reparto di Pediatria del “Santa Maria della Speranza”, e in quiescenza dal 1° novembre scorso, a collaborare a titolo gratuito con la struttura. Non è durato nemmeno un paio di settimane il riposo per D’Isanto, che subito è arrivata la chiamata dall’Asl di Salerno. Il 69enne, già dipendente dell’azienda sanitaria salernitana, ha comunicato la sua disponibilità a collaborare a titolo gratuito nel rispetto della normativa vigente. E allora, dagli uffici di via Nizza a Salerno, è arrivata la delibera.
Il documento, che in calce porta le firme di Paolo Margheron, dirigente amministrativo del Settore Personale, di Francesca Morelli, direttrice amministrativa del Settore Economico, e del direttore generale Mario Iervolino. Dallo scorso 12 novembre Livio D’Isanto è tornato in servizio, seppur gratuitamente. La durata della collaborazione, come si evince dalle carte, sarà di un anno. Servirà, probabilmente, a dare ossigeno a un reparto in forte difficoltà e con carenza di personale da diverso tempo. E che lo scorso aprile registrò l’assunzione di due nuovi infermieri.
«Iniziano a riconoscerci ore aggiuntive degli ausiliari. Non è tantissimo, sicuramente, ma qualcosa si muove» commentò all’epoca la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, che a gennaio del 2021 s’era pure incatenata all’ingresso del nosocomio cittadino per denunciare le condizioni critiche nelle quali versava la struttura. Un reparto oggetto anche d’una controversia giudiziaria col Comune di Eboli. A maggio dell’anno scorso, infatti, il Tar di Salerno si pronunciò sul ricorso proposto dai “cugini” ebolitani in merito alla riorganizzazione dei reparti ospedalieri che l’Asl salernitana mise in atto per fronteggiare alcune difficoltà. Si decise che presso l’ospedale “Santa Maria della Speranza” si sarebbero dovute concentrare le unità operative di Pediatria, Neonatologia, Tin, e in particolare quella di Ostetricia e Ginecologia, con punto nascite, lasciando attiva la sola unità di Ginecologia per i ricoveri ordinari all’ospedale “Maria Santissima dell’Addolorata” di Eboli. Sette anni dopo arrivò la sentenza a chiudere il cerchio: il polo delle nascite rimane a Battipaglia.