In un primo momento, l’ipotesi più accreditata per l’evacuazione della città di Battipaglia era stata il 19 maggio. Secondo la Protezione Civile inizialmente la bomba si sarebbe potuta disinnescare la terza domenica di maggio. Oggi, in un vertice tenuto tra il Comune di Battipaglia e il Prefetto, è stato deciso che l’evacuazione avverrà a giugno o a ottobre.
Evacuare 40mila persone non è semplice. E probabilmente il piano d’emergenza non è ancora pronto. Ecco perché, nell’incontro tenuto quest’oggi in prefettura, è maturata la decisione di posticipare il disinnesco della bomba. Inizialmente la data sarebbe dovuta essere il 19 maggio ma i cittadini battipagliesi, fino a giugno, non dovranno preoccuparsi di come lasciare la città.
Il piano d’emergenza interesserà un raggio di 1,6km. Salve le zone di via S.Anna e via Paolo Baratta. Anche parte del rione Taverna e della zona industriale non rientrano nel raggio d’operazione. Adesso bisognerà aspettare giugno o addirittura ottobre, quando il piano d’emergenza sarà finalmente pronto. Quel giorno 40mila cittadini dovranno lasciare le proprie abitazioni e chiudere le attività almeno fino al tardo pomeriggio per consentire agli artificieri il corretto disinnesco.
Dunque, Battipaglia avrà almeno altri due mesi per preparare quella che sarà la più grande evacuazione della storia d’Italia. Diversi i precedenti. Mai prima d’ora, però, sono state sgomberate così tante persone. La Protezione Civile, tramite un post comparso su Facebook, ha confermato che l’ordigno risalente alla II guerra mondiale, e pesante circa 115 chili, verrà fatto brillare non prima di giugno.