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Un blitz congiunto della polizia locale e dei carabinieri di Eboli, all’alba di mercoledì scorso, nel tugurio del centro “La Vela” di Santa Cecilia: dodici algerini vivevano nel degrado.

Era divenuto un tugurio che ospitava dodici algerini in condizioni disumane: senza bagni e pavimenti. Il centro “La Vela” di Santa Cecilia, frazione del Comune di Eboli dove risiedono numerosi extracomunitari, che un tempo avrebbe dovuto dare luce a un centro commerciale, e che invece s’è trasformato in un ricettacolo d’incuria e degrado occupato abusivamente da dodici persone di origine algerina.

centro la vela
Una delle “abitazioni”

Il triste scenario che si è presentato ieri mattina, dinanzi agli occhi dei carabinieri di Eboli, coordinati dal capitano Emanuele Tanzilli, e dei vigili urbani diretti dal comandante Sigismondo Lettieri, ricordava una piccola San Nicola Varco, luogo che un tempo accolse centinaia di maghrebini che vivevano accampati prima dello sgombero. Teli di plastica, cartoni, tavole di legno, senza un bagno né un pavimento. Si erano arrangiati alla buona i “residenti” per cercare di sopravvivere in quel tugurio ai piedi della rotatoria sulla statale 18.

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Sgombero in corso

Gli extracomunitari sono stati identificati dalle forze dell’ordine, e al vaglio dei militari adesso ci sarebbero le posizioni di quattro algerini che di recente avevano pure richiesto la sanatoria. Altri due, con precedenti penali, non erano reperibili. Intanto, una ditta specializzata ha già avviato le operazioni di bonifica del luogo. Non è da escludere, però, che in quel posto ci torneranno. L’ex centro “La Vela”, così come l’ex Apoff, è stato teatro di diversi sgomberi negli ultimi anni. Molti di loro lavorano nei campi, subendo le disumane conseguenze del caporalato, un fenomeno in forte espansione nella Piana del Sele che costringe soprattutto i nuovi arrivati a vivere, nei primi anni sul territorio, in condizioni di forte disagio, senza utenze e senza i servizi igienico sanitari di base.