Il terzo colpo in un anno. Parlano le vittime dell’escalation di rapine che, da quando è iniziata la pandemia da Covid-19, è cresciuta in maniera esponenziale.
Mentre in scena si combatte per il Coronavirus e gli annessi vaccini, dietro le quinte della nostra società continuano ad accadere eventi che si affermano sempre più come veri e propri traumi per chi ne resta vittima. Tre attività, precisamente tra la zona di Pontecagnano e Salerno, sono state vittime di malviventi che hanno tentato diverse rapine tra la notte del 29 aprile e quella del 30.
Stando alla ricostruzione fornita dai carabinieri di Battipaglia, «i due soggetti dal volto nascosto, sono entrati nel bar del distributore di benzina IP a quell’ora aperto, armati ma senza minacciare hanno portato via un computerino utilizzato per le ricariche telefoniche. Il barista avendo paura si è chiuso nel magazzino e li ha lasciati fare, tutto è durato pochi secondi e non c’è stato nessun contatto tra i due malfattori e il barista. Successivamente a bordo di una vettura grigia sono andati verso la litoranea e hanno sfondato l’ingresso del Sunset Caffè dove hanno asportato gratta e vinci e due registratori di cassa». Si ritiene che gli stessi prima di questi due episodi abbiano sfondato la saracinesca del Bar Miscela65 che si trova all’uscita della tangenziale di Pontecagnano.
Rabbia, sgomento e delusione quella di Giuseppe D’Ambrosio e Mariassunta D’ambrosio, titolari del Bar-Tabacchi Miscela65, una delle attività vittime della notte. «Ci hanno portato via la libertà! Si tratta del terzo colpo in un anno, questo è il secondo furto più una rapina a mano armata qualche mese fa. La cosa che mi fa più male è che non mi sento più e rappresentato da nessuno – continua Giuseppe D’Ambrosio – sono entrati con la macchina nel mio locale e automaticamente le porte sono andate giù, mi hanno distrutto il bancone spingendolo dietro fin dove era possibile perché dall’altra parte c’è la pedana che ha attutito il colpo».
Ad impedire il colpo è stato l’antifurto nebbiogeno che è entrato in funzione emanando del fumo che non ha permesso ai malviventi di continuare l’opera. «I danni sono stati ingenti, non hanno portato via più di tanto perché il nebbiogeno ha fatto il suo dovere ma sempre perché ho scelto di difendermi a priori da questi eventi. La stanchezza è notevole, soprattutto dopo questa pandemia» prosegue il titolare.
«Per l’ennesima volta ci tocca reagire, andare avanti e ingoiare il groppone perché non ce la possiamo prendere con nessuno. Ma adesso basta. La terza rapina in un anno. Cosa dobbiamo fare per tutelarci? Stiamo semplicemente chiedendo di poter lavorare e condurre una vita tranquilla» afferma Mariassunta D’Ambrosio con tanta rabbia e anche preoccupazione, dato il momento già di per sé delicato. «Il Covid ci ha messo in ginocchio ed abbiamo passato un anno difficile, la ciliegina sulla torta è stata questa, la terza rapina in un solo anno. Resistiamo soltanto perché questo è il nostro lavoro, frutto dei nostri sacrifici; ma siamo stanchi, stanchi di subire e di non essere tutelati» conclude così Mariassunta. Sugli episodi, intanto, stanno indagando i carabinieri della compagnia di Battipaglia, coordinati dal maggiore Vitantonio Sisto, e quelli di Salerno.