«Il capannone è abusivo e va abbattuto». Dal Comune di Bellizzi arriva l’ordine che riguarda la fabbrica di “pallet” finita al centro d’uno scandalo lo scorso 11 dicembre, quando un blitz dei carabinieri fece finire nei guai i due titolari di Battipaglia.
Venivano schiavizzati all’interno della fabbrica di “pallet” che insisteva nel territorio di Bellizzi. A seguito d’un blitz dei carabinieri, coordinati dal comandante Vitantonio Sisto, i due titolari di Battipaglia, padre e figlio, C.R. e C.N. le loro iniziali, finirono nei guai. Adesso dal Comune di Bellizzi arriva il diktat, da un’ordinanza che porta la firma di Pino Schiavo, responsabile del settore Tecnico: il capannone è abusivo e va abbattuto.
Nella fabbrica dei bancali di legno, quelli che troviamo in ogni supermercato, le maestranze, perlopiù d’origine straniera, erano costrette a lavorare in condizioni disumane, dormendo ammassati all’interno della fabbrica, senza un regolare contratto, e pagati appena 2,50 euro all’ora. I titolari furono denunciati a piede libero, e costretti a pagare una multa di 47mila euro. Con l’aggravante: a seguito d’un sopralluogo dei vigili di Bellizzi, diretti dal comandante Gianfranco Delli Bovi, è emerso che la struttura è abusiva. Il tugurio, con i bagni alla turca, in comune, dove gli operai andavano a turno in assenza delle norme igienico-sanitarie, era stato costruito senza l’assenso di natura edilizia.
Adesso, i titolari hanno 90 giorni di tempo per demolirla. E per mettere la parola alla fine su una delle pagine più tristi mai scritte nella Piana del Sele.