via La Città di Salerno
Si lanciò dal terzo piano della “Salvemini”: ritrovato un biglietto nello zaino della studentessa 13enne.
Un biglietto nello zaino che lasciava presagire il tentativo di suicidio. Lo lasciò Francesca (nome di fantasia) lo scorso 30 settembre, quando la ragazzina 13enne tentò l’estremo gesto lanciandosi dalla finestra del secondo piano della scuola “Salvemini” di via Ravenna. Le classiche scuse alla famiglia in un mondo che non riusciva a comprenderla. Storie di disagi e incomprensioni.
È la sintesi della missiva che Francesca ripose nello zaino e che adesso è il nuovo elemento al vaglio dei carabinieri di Battipaglia, coordinati dal maggiore Vitantonio Sisto, e della Procura presso il tribunale dei minori di Salerno, nell’ambito dell’indagine ancora aperta che le forze dell’ordine stanno portando avanti. E dagli ultimi accertamenti, sembrerebbe che la madre di Francesca già in diverse occasioni si sarebbe rivolta al personale scolastico lamentando un’influenza negativa sulla ragazzina. Cruciale, il rapporta con una delle migliori amiche, poi diventata “nemica”. Si sarebbe sentita emarginata, specialmente dai compagni di classe, a seguito d’un litigio per futili motivi con la migliore amica di sempre. Quelle che, nella maggior parte dei casi, vengono bollate come «ragazzate» e che invece stava per costare la vita a Francesca. Nemmeno il personale scolastico diede molto peso alle lamentele.
Tutti eran convinti che rientrasse nell’alveo dei litigi adolescenziali. Eppure, Francesca, dal carattere fragile e introverso, stava già cominciando a patire. E a premeditare l’insano gesto. Ad oggi, nonostante siano passate al setaccio anche le chat di messaggistica istantanea, sembrerebbe esclusa la pista legata al bullismo. Ma gli inquirenti sono a caccia di qualsiasi dettaglio che potrebbe aver scatenato il malessere di Francesca. 22 giorni dopo quel maledetto giovedì, quando alle 14, con la scusa di prendere un libro nella sua aula, Francesca, studentessa oggi alla terza media, s’è lanciata dalla finestra della “Salvemini”. E col giallo, ancora da chiarire, dei soccorsi. La segnalazione, infatti, arrivata alla centrale del 118 direttamente da un dipendente dell’istituto, faceva riferimento a una semplice ferita da taglio.
Un codice verde. Poco per accelerare i tempi. Troppo poco anche per avvisare i carabinieri. Per fortuna che i militari dell’Arma capirono cosa stesse succedendo, per via informali, raggiungendo in poco tempo via Ravenna. Una ferita da taglio che si tramutò subito in qualcosa di più grave agli occhi dei carabinieri. Un tonfo sull’asfalto costate a Francesca una frattura al bacino e alle due vertebre biliari. Fortuna che all’ospedale, la 13enne ci è arrivata cosciente e non in pericolo di vita. Oggi, la ragazzina è fuori pericolo. La prognosi è stata sciolta, e i familiari hanno tirato un sospiro di sollievo. In attesa che gli investigatori possano ricostruire il quadro di quanto accaduto a scuola e, soprattutto, nei rapporti della 13enne con i compagni di classe. Un’indagine ancora molto delicata