Una protesta che ormai va avanti da quarantotto ore, quella degli operai umbri dello stabilimento Treofan di Terni. I lavoratori sono giunti a Battipaglia per contestare la politica adottata dalla multinazionale Jindal che ha intenzione di spostare i macchinari nella varie sedi estere (India e Olanda). Gli operai di Terni temono il peggio: nel giro di pochi mesi potrebbe toccargli lo stesso destino di Battipaglia.
In città, lunedì, è arrivato un tecnico dall’Olanda per un sopralluogo in azienda. Ma la notizia del picchetto davanti allo stabilimento Treofan ha fatto slittare l’incontro, che si è comunque tenuto nel pomeriggio di oggi. Intorno alle 17, Antonio Foresti è giunto davanti ai cancelli dell’azienda ma ha preferito fare dietrofont: c’erano il capo della Mobile di Battipaglia, il dottor Criscuolo della Questura di Salerno, vari agenti della Digos in borghese e una ventina di operai umbri.
La situazione non è degenerata, perché i lavoratori di Terni non hanno voluto beccarsi una denuncia penale. Ma hanno comunque manifestato tutto il loro dissenso per la situazione più che mai incerta che tiene centinaia di famiglie appese a un filo.