“Mafia Paladina” è il nuovo progetto del rapper emergente Ferix
L’artista si schiera contro la malavita, vista come moda dai giovani
“Mafia Paladina esplode nelle strade, non è una rapina / però mani in alto fino a domattina / Chiusi a cantare per ore in cantina / amore e rispetto e la lista continua / Non siamo la mafia cattiva“. Così Enrico Fereoli, in arte Ferix, in Mafia Paladina, il brano che lancia una trilogia di canzoni incentrata tutta sulla malavita, e di come sia stata erroneamente resa un’icona, un modello da seguire per tutti i giovani. Il cliccatissimo videoclip del brano, pubblicato su YouTube, in una settimana ha totalizzato oltre settemila visualizzazioni.
– Chi è Ferix?
Mi sono avvicinato al rap attraverso le battle di freestyle, a cui ho iniziato a partecipare già nella prima adolescenza, a 13 anni, ma il rap è stato al centro dei miei ascolti sin dall’infanzia. La musica in generale mi ha sempre affascinato, portandomi a prendere lezioni di chitarra. Una passione che si tramutava spesso in gioco: durante le gite di scuola i miei amici spesso mi invitavano a fare qualche rima freestyle, o anche negli spogliatoi dopo le partite di pallacanestro. Per scommessa con me stesso mi sono quindi iscritto alla mia prima battle di freestyle, successivamente ho iniziato a scrivere i miei testi per sfogarmi e alleggerirmi, infatti i miei primi brani erano molto più emotivi, in particolare la mia prima canzone, Passo dopo passo.
– Qual è il tuo artista di riferimento?
Senza dubbio Clementino, sin da piccolo mi ha sempre colpito.
– Cosa si nasconde dietro al tuo approccio alla musica rap?
Penso che il rap debba toccare più argomenti. Il rap è sì, denuncia di ciò che si vive, di ciò che non ti piace, ma non è soltanto quartieri, droga e gang.
– È uscita adesso Mafia Paladina, prodotto da ArreyBlack. Una lotta agli stereotipi.
Ho in mente di pubblicare tre video che alla fine costituiranno un unico film, il cui scopo è quello di combattere la mafia, ma non superficialmente. Mi schiero contro le abitudini intraprese da vari giovani, che vedono la malavita come una nuova moda da seguire. Dal doppio taglio al crocifisso d’oro in petto, passando per il rispetto “fake” verso i propri genitori. Nel videoclip del brano, a cui ha collaborato anche la famiglia Gizzi, che ringrazio, ci sono quasi solo persone che hanno legami di sangue con me: mio nonno, mia nonna, mia madre, mia sorella, mio fratello, le mie cugine, i miei cugini, oltre che il mio team, composto da Mattia Giordano, Paolo Hanzo. Non volevo che passasse il messaggio che la famiglia, per me, sia composta unicamente da legami di sangue. Trovo bellissimo che, nel 2020, la mia famiglia sia ancora unita e legata alle tradizioni, ma la mia famiglia è composta da tutte le persone che credono in me e in cui c’è rispetto reciproco. “Non siamo la mafia cattiva”, la frase conclusiva, racchiude il significato del titolo e del brano in sé.
– I prossimi progetti di Ferix?
Il prossimo video della trilogia di Mafia Paladina uscirà a gennaio 2020. Sarà leggermente più lungo rispetto a questo pubblicato, mentre il terzo sarà ancora più lungo. Seguirà poi un singolo e un album, a cui sto attualmente lavorando con tutto il mio team e che vedrà varie collaborazioni.
– Parlando proprio di collaborazioni con altri artisti, è vero che nella scena rap, in particolare quella underground, c’è una scarsa propensione a supportare i propri “colleghi”?
È vero. Gli artisti emergenti sono soliti guardare gli altri lavori, magari dello stesso genere a cui fanno riferimento, con un occhio critico e spietato. Però devo dire che, avendo abbracciato quest’arte da tanti anni, in tutta la Provincia di Salerno sto ricevendo tanto supporto sia da ascoltatori che addetti ai lavori. È un progetto che cerca di avere significato.