Al National Park Djavaka Karavasta, in Albania, è nato il “Giardino Angelo Vassallo“, dedicato all’indimenticato sindaco di Pollica. Un simbolo di legalità e rispetto per la natura nel mondo
Sorge all’interno del National Park Djavaka Karavasta, un’area di oltre 22000 ettari e una laguna tra le più note del Mediterraneo, il “Giardino Angelo Vassallo“, dedicato appunto al “sindaco pescatore“. Nello spazio sono stati già piantati 150 pini di Aleppo, e il giardino diventerà presto casa di numerose specie animali.
Grande emozione da parte di Dario Vassallo, presidente della Fondazione Vassallo: «Verrò presto da voi per visitare il Parco, la laguna, osservare migliaia di uccelli, milioni di piante, ma soprattutto per stare due giorni con voi per consolidare la nostra amicizia. Nel Parco, inoltre, ci sono centinaia di pellicani, che vivono e si riproducono: sono rimasto molto affascinato, perché il pellicano è anche un simbolo di Pollica, contenuto nello stemma del Comune».
Lo staff dell’AdZM Fier e i membri dell’Associazione Lushnja insieme in un progetto total green che rientra nell’iniziativa “Earth Hour“, organizzata dal WWF per sensibilizzare sul rispetto della natura e contrastare il riscaldamento globale. Una dedica speciale a una figura che è un simbolo alla lotta contro la criminalità organizzata e per un ecosistema sano.
«I 150 pini piantati oggi sono il primo passo verso la creazione di un mini parco con circa 500 nuovi pini – fanno sapere i volontari –. Abbiamo creato l’area “Angelo Vassallo”, in onore del sindaco di Pollica ucciso dalla mafia italiana. Un’azione di volontariato degli attivisti di Lushnjare in onore di questo sindaco ucciso per i suoi ideali e per la visione di proteggere l’ambiente e il mare».
Un gemellaggio importante, quello tra la Fondazione Angelo Vassallo e l’associazione Lushnja, capace di oltrepassare i confini delle nazionalità, resi ancora più invalicabili dalla pandemia: «Anche se il mare ci separa, noi come popoli e cittadini dell’Europa unita, abbiamo cause comuni. Le nostre due sponde sono più vicine oggi che mai», concludono dall’Albania.