Terminato il mosaico, realizzato dagli studenti del “Ferrari” nei pressi della stazione ferroviaria di Battipaglia, nell’ambito dell’iniziativa “Albero delle Identità“
È arrivato anche a Battipaglia, dopo aver fatto il giro di più località italiane ed essere arrivato anche oltralpe, l’Albero delle Identità. L’iniziativa “Identitree“, originata dalle menti della realtà capitolina Happy, Coaching and Counseling, è stata fortemente voluta in città dal dirigente scolastico dell’istituto “Enzo Ferrari”, Daniela Palma, e proprio gli alunni del noto plesso scolastico superiore sono stati protagonisti nella sua realizzazione.
«Siamo un’associazione di promozione sociale – spiega una delle promotrici, Gesine Antje Danielsen – ci occupiamo di crescita personale e utilizziamo la ceramica e l’arte come mezzo di espressione per esprimere se stessi. I ragazzi sono al lavoro nella realizzazione di un mosaico che rappresenta un albero, a cui poi verranno affisse delle foglie in creta su cui ogni partecipante, dopo un accurato percorso, potrà inserire il proprio nome e la propria abilità».
L’iniziativa dell’Albero delle Identità mette al centro e promuove una formazione che difficilmente si riesce a ricavare tra i banchi di scuola. Quella formazione capace di offrire ai giovani, specialmente quelli con più difficoltà ad aprirsi al mondo e agli altri, delle competenze trasversali che vanno al di là di ciò che viene riportato dai sempre e comunque necessari libri: abilità a lavorare in gruppo, propensione al dialogo e al confronto, consapevolezza di sé e di ciò che c’è intorno.
Il mosaico è stato ultimato ed oggi abbellisce la piccola piazza adiacente alla stazione ferroviaria di Battipaglia, a pochi metri dal sottopasso. Un’opera che però significa molto più di un semplice mosaico. È figlia di una generazione che, per quanto aperta al mondo sin da subito grazie ai social network, non sempre riesce ad interagire con l’esterno. Nasce dalle mani di menti curiose ma chiuse in una scatola, adesso pronte ad uscire.
«Noi facciamo una formazione informale e non formale» sottolinea Stefano Battiato, trainer, coach e co-fondatore della “Happy”, che ha seguito le operazioni dei ragazzi del Ferrari coinvolti nella creazione del bellissimo mosaico. «I ragazzi del Pon sono trenta, ma insieme attivano centinaia di altri ragazzi, loro compagni di scuola, e centinaia di cittadini incuriositi».