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La scrittrice salernitana Annacaterina Scarpetta fa il suo esordio con “Si vede dagli occhi. La storia di tre anni da nomade nel mondo“. Ecco la nostra recensione

Perdersi per poi ritrovare pezzi di sé sparsi per il mondo. Qualcuno in Sud America, qualche altro nel gelo del Nord dell’Europa, a rincorrersi in Ecuador, nascosto nelle selve incontaminate. Ritrovarsi nella vastità di un mondo che segue le sue regole, per ogni Paese. Persone che vivono la propria realtà, fatta di un niente che poi in realtà è tutto. Sono tre gli anni che Annacaterina Scarpetta, autrice di quest’opera d’esordio, vive a piedi nudi nella meraviglia di un mondo in continua scoperta. Tre anni da “nomade nel mondo“, riportati in “Si vede dagli occhi“, pubblicato in self indipendente nel 2023.

La storia raccontata da Annacateria è un crescendo di emozioni fotografate dai racconti, Paese per Paese, vissuti in tre anni eccezionali al fianco di Alessandro, con cui ha condiviso viaggi e sentimenti. Il mondo, o almeno una fetta di esso, che ci consegna quest’opera è il mondo “vero”, quello che non viene incorniciato dalle cartoline. In alcuni capitoli la vera protagonista è la povertà, la miseria, e al tempo stesso il bastarsi, l’abbondanza nel niente.

Si parte da un’intuizione condivisa: partire per sfuggire all’immobilismo di una vita “sicura” che non appartiene a tutti. Quel posto fisso che per qualcuno è ossigeno di sicurezza, per altri incudine legata alla caviglia. Partire per aggiungere sale alla propria vita, per andare a dormire con la pancia piena di cose vissute. Un minivan, scenario di molteplici avventure, la promessa di viversi e vivere ogni cosa, respirare la purezza di tutto ciò che non è filtrato dalle bugie della società odierna.

“[…] Se dovessi dire di cosa ho avuto più paura fino ad oggi, direi, senza dubbio alcuno, di me stessa. Non mi sono mai guardata dentro come durante questi mesi, non ho mai avuto la possibilità di sfidarmi come in alcune delle situazioni che mi sono capitate viaggiando, non mi sono mai messa alla prova così tanto, affrontando i miei demoni, guardandoli in faccia così come sono, senza nessuna maschera ad addolcirli. In trent’anni è come se avessi costruito intorno ai miei spigoli cuscinetti di morbida ovatta che mi hanno permesso di vivere una vita serena e, a volte, troppo facile. Evitando cadute troppo brusche, non correndo quasi mai il rischio di farmi male. Come ho fatto? Semplicemente allontanando ciò che sentivo nocivo per me, ciò che non mi piaceva, ciò che mi preoccupava” racconta l’autrice nell’opera, capitolo “Nuove prime volte”.

Nel libro, inoltre, si legge: “Quando ho iniziato a viaggiare ed abbandonare il porto sicuro, però, ho iniziato ad esplorare strade sconosciute che mi hanno costretto a vivere ciò che mi accadeva, senza l’ossessione di provare a controllare ogni cosa, spogliandomi di ogni sicurezza e mettendo la vecchia me in completo fuorigioco. E più perdevo quello che ero stata fino a quel momento, e più conoscevo una me stessa che mi piaceva di più, qualcuno in grado di vivere davvero, di sentirsi libera, forte e sicura di sé, anche con i suoi spigoli alla luce del sole. Non è stato e non è semplice, le sfide che questo viaggio mi ha posto sono tante e non sempre sono stata in grado di comprenderle per quello che erano. Tante volte mi sono sentita inadeguata, incapace, manchevole prima di accettarmi per quello che sono e di scoprire che, una volta sconfitto il mostro della paura, posso essere anche di più di quello che ho sempre creduto“.

Felice intuizione di questo libro sono dei QR code posti al termine di ogni capitolo, dedicato ad ogni Paese visitato, in cui sarà possibile vedere una carrellata di immagini esclusive relative al racconto appena descritto. Proprio per vedere attraverso i propri occhi quello che fino a poche pagine prima è stato visto dagli occhi dell’autrice.

Nelle 445 pagine che animano “Si vede dagli occhi“, emerge un racconto di vita urgente che esce fuori dalle dita dell’autrice. C’è il racconto di una donna levigata dal respiro del mondo, nelle sue relazioni e in quegli stessi occhi che guardano le sconfinate realtà che vivono questa terra, che soffrono e gioiscono con essa. Un’opera prima, che come tale non è sprovvista di imperfezioni, com’è normale che sia, ma sono anche quelle a raccontare chi è Annacaterina Scarpetta oggi, e ciò che sarà ce lo potranno consegnare soltanto le sue future pubblicazioni.

Un essere umano in continua evoluzione, che ha saputo riscoprirsi e capirsi grazie ad un viaggio da nomade in giro per il mondo. Perché in fin dei conti ognuno ha il proprio viaggio ad aspettarlo, la propria strada per scavare dentro sé e conoscersi per davvero. Bisogna soltanto individuarla, prima, e intraprenderla, poi. Sarà quello il viaggio più entusiasmante e arricchente da affrontare.

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