“Il primo abbraccio” è l’album con cui debutta ufficialmente il cantautore battipagliese Matteo Volpe. Anticipato dalla pubblicazione di alcuni singoli, l’artista ci racconta questo atteso progetto discografico, uscito oggi, in un’intervista a tu per tu
È stato rilasciato alla mezzanotte di oggi “Il primo abbraccio“, disco d’esordio del cantautore battipagliese Matteo Volpe, anticipato dai singolo “Domenica“, “Amore per me” e “Ti lascio qui“. Si tratta di un’opera molto attesa da parte dell’artista e dei suoi appassionati seguaci. Un capitolo molto importante nella vita e nella carriera di Volpe che, ora che ha intrapreso questo viaggio, non ha più intenzione di fermarsi.
– “Il primo abbraccio”. Titolo già di per sé evocativo. Vuoi dirci di più su questo album?
“Il primo abbraccio” è il mio primo album dopo anni di musica e di esperienze nel mondo del Teatro e del Musical. Sentivo forte l’esigenza di mettermi alla prova anche come cantautore e di tirare fuori quello che avevo dentro. Questo album è la carezza che mi faccio dopo anni di “non ce la faccio”, la rivincita che dovevo a quel Matteo pazzo di musica che aveva appeso tutto al chiodo. È quel sogno che nel cassetto non ci resiste e che adesso finalmente vede la luce. È amore maturo e consapevole per me e per la mia vita.
– Parlaci dei tempi di lavorazione. La pandemia ha influito sulla sua realizzazione?
Ho iniziato a lavorare al disco prima della pandemia. Certo, i vari lockdown hanno rallentato il flusso creativo e produttivo ma senza spegnere mai la fiamma che avevo dentro, anzi alimentandola sempre di più. In questo periodo particolare, sono riuscito a dedicarmi tanto tempo, a dare il giusto nome a tante sensazioni, a tanti pensieri che ho potuto mettere finalmente in musica proprio durante gli ultimi mesi. Posso dire, allora, che la pandemia ha addirittura migliorato l’album.
– Quanto credi sia rappresentativo di ciò che Matteo Volpe è in musica questo primo progetto discografico?
Il disco mi rappresenta al cento per cento, è un album pop melodico con cui racconto chi sono. Centimetro per centimetro. Cuore e cervello. È un album autobiografico che racconta tanto di me. C’è Matteo quando è felice ma anche quando è incazzato nero. C’è la malinconia che mi avvolge quando penso ad una persona che non c’è più ma anche la spensieratezza di un viaggio importante, quello che aspetti da una vita.
– All’interno ci sono brani che negli scorsi mesi hai già proposto al pubblico. Ma c’è un brano in particolare che ti dà quell’emozione in più?
“Ti lascio qui” è la canzone a cui sono più legato e che più mi coinvolge emotivamente. È una dedica a mia mamma, a ciò che mi ha insegnato e alla musica che abbiamo vissuto insieme. E anche se non è più accanto a me da un po’ di anni, in fondo è sempre con me. Nel videoclip della canzone (disponibile anche su YouTube) ho voluto inserire le immagini di un filmino ritrovato casualmente in cui la si vede giovane e sorridente, mentre si prende cura di me appena nato. Il risultato è un video davvero emozionante per me e di cui vado molto fiero.
– Ora che questo disco è fuori e le persone lo stanno ascoltando, quali sono le risposte che ti arrivano? L’album sta ricevendo il riscontro auspicato?
Sono felice e sorpreso dei tanti commenti positivi alle mie canzoni. Pubblicare un album è sempre un rischio per un artista: ci si espone, ci si mette a nudo, e c’è sempre il rischio di non essere compresi. Sapere di essere arrivato al cuore delle persone mi rende il cantante più felice del mondo. Mi sono divertito ad arrangiare l’album con stili musicali diversi e questa è la cosa che le persone stanno apprezzando di più. Per ora sono al settimo cielo, poi incrociamo le dita (e non solo…).
– Nelle tue Instagram Stories in questi giorni hai mostrato un vero e proprio team di lavoro che ti ha affiancato e tuttora è al tuo fianco nella creazione e promozione del disco. Ti va di fare qualche “nome e cognome”?
Non voglio rischiare di dimenticare nessuno, quindi ringrazio tutta la mia agenzia e le persone che si sono appassionate a questo album. Unica menzione speciale a Manuel Saraca che ha curato gli arrangiamenti, la produzione delle canzoni e ha passato notti intere a progettare con me la realizzazione de “Il primo abbraccio”.
– E a proposito di promozione, si sa che i dischi dal vivo prendono una nuova forma e sostanza. Cos’hai mente per portare queste canzoni alle orecchie del tuo pubblico, ma dal vivo? Stai organizzando già qualcosa?
Ovviamente sì. C’è già in programma la presentazione ufficiale dell’album ed ho voluto a tutti i costi che questo primo concerto fosse a Battipaglia, la mia città. Sono felice di cantare per le persone che mi vogliono bene, che hanno sostenuto il mio talento e di farlo di fronte al mio mare. Ancora non posso dirvi la data, ma manca davvero poco. Spero che il mio album possa arrivare al cuore di tutti ed unirci in un unico grande abbraccio musicale.