Un’operazione amarcord piena di stile. E’ l’ultima iniziativa di Luigi Viscido, artista battipagliese (e opinionista del nostro giornale, ndr) che da oltre vent’anni incanta con progetti e idee sempre innovativi, che spaziano tra i vari linguaggi e segni della comunicazione, dalle arti figurate a quelle visive, dall’arte concettuale a quella pubblica.
E proprio in quest’ultimo solco s’inserisce la sua nuova iniziativa, nata tutta sui social, che riguarda la storia recente della città di Battipaglia.
Da grafico professionista qual è, Viscido si è infatti reso conto che un patrimonio artistico locale, quello legato alla grafica pubblicitaria e in particolare alla realizzazione di loghi e marchi (oggi nota con l’inglesismo branding), stava per perdersi.
Così, grazie ad un appello lanciato su facebook e subito accolto da amici e concittadini, ha messo su un piccolo archivio, che spera di far crescere nei prossimi mesi, di vecchi loghi e marchi di aziende, associazioni e prodotti della città.
Un invito a slacciarsi per un attimo la mascherina e soffiare via la polvere dai vecchi ricordi, ripensando a quei segni grafici che in qualche modo sono rimasti impressi nella memoria collettiva della città. Un segno grafico, ma anche un segno di appartenenza, da cui, specie in questo momento, sarebbe utile ripartire, per alimentare quel senso di comunità troppo spesso mancato.
Come è nata quest’idea?
Guardando un vecchio filmato sulla storia locale su youtube, è spuntato il logo di uno storico caseificio cittadino, Valtusciano, che ho trovato di grande modernità, nonostante sia stato realizzato pare attorno al 1960. Da lì è partita una ricerca prima di tutto nei ricordi personali, e poi in quelli di amici e conoscenti tramite facebook, sui loghi che hanno segnato la storia e l’economia della città.
Non è solo un’operazione nostalgia dunque, ma una vera e propria ricerca storico-artistica?
Mah, questo non lo so. Sarebbe però bello realizzare un archivio digitale di loghi di aziende, associazioni, eventi, ormai scomparse, da un lato per salvare la memoria di attività che sebbene non esistano più, hanno rappresentato un pezzo della storia economica e civile della città, ma dall’altro anche la memoria di una genia di grafici e tipografi che lungo decenni si sono cimentati in loghi spesso innovativi e futuristici e molte volte disegnati a mano. Insomma, un omaggio alla loro arte, ad un patrimonio collettivo e comunitario che rischia di perdersi per sempre.
A quali risultati speri di arrivare?
Se riusciamo, una pubblicazione e magari una mostra. Mi piacerebbe poter donare insieme agli altri che si stanno aggiungendo in questi giorni, una “logoteca” digitale che possa trovare magari spazio nella biblioteca comunale. Per questo, inviterò anche quelle aziende più longeve e che sono ancora in attività a ricercare i loro vecchi loghi e magari a depositarli in futuro alla logoteca che andremo a realizzare.
Ma intanto la ricerca va avanti…
Siamo solo all’inizio. E’ come detto un esercizio di memoria collettiva a cui tutti sono invitati a partecipare. Lancio infatti un appello ai nostri concittadini (e, perchè no, alle tipografie della zona) a ricercare vecchie stampe, magari vecchi adesivi in qualche scatolone in garage, con l’effige di associazioni, aziende, prodotti, tv, radio e iniziative della città, che magari da anni sono diventati solo un impolverato ricordo, e a contattarmi per arricchire questa collezione della memoria.
Di seguito alcuni dei loghi raccolti finora…