Marta Do Carmo, cuoca originaria di San Paolo ma “adottata” da Battipaglia, apre le porte del suo “Nossa!“, tra sfide pandemiche e voglia di far scoprire la cultura brasiliana
Brasile. Terra dai mille colori, odori e sfumature. Terra di lotte, di conquiste. Terra che ha dato i natali a Marta Do Carmo, che dalla sua San Paolo, dove «è lì che c’è la ristorazione del mondo», spiega, ha trovato una seconda casa nella citta di Battipaglia, ma non dimentica certo le sue origini. Le radici di una cultura, di un’anima intera, le riporta nella sua cucina, fatta di sperimentazioni ma soprattutto di coraggio e verità.
Marta, tra una freschissima caipirinha e una saporita picanha medalhao, racconta questa nuova avventura che la vede protagonista e quanto siano stati duri gli ultimi due anni. Infatti la cuoca brasiliana, con tanta energia ed un sorriso luminoso che tutti ormai hanno imparato a conoscere ed apprezzare, apre le porte del suo “Nossa!“, neonato ristorante made in Brazil a Battipaglia, in via S.S. 17, che in realtà avrebbe dovuto sorgere in città già due anni fa ma la pandemia, come accaduto in tanti angoli d’Italia, ha stravolto i piani.
«Questo Covid-19 è un bastone tra le ruote per tutti i commercianti, specialmente i ristoratori», spiega Marta Do Carmo, non nascondendo un pizzico di amarezza, ma allo stesso tempo con gli occhi colmi di speranza: «Ringrazio Dio, perché questo locale è nato grazie alla fede, che mi ha sostenuto anche quando mi trovavo tutto contro, tra la pandemia e l’attesa, senza considerare la classica burocrazia italiana».
Una scommessa, ma anche un riscatto che Marta ricerca nei confronti della cucina della sua terra natia: «Ciò che offro sono cosa nuove, sapori nuovi oltre che un po’ di cultura rispetto a quelli che sono i veri piatti brasiliani. Spesso alcuni ristoratori italiani vogliono interpretare la cucina brasiliana, ma non in maniera originale. Io stessa non potrei mai avere un ristorante italiano, ma posso dare la certezza che ciò che cucino io puoi trovarlo per davvero anche in Brasile».
In “Nossa!” Marta ha deciso non soltanto di portare pastelzinho e frango xadrez, insieme ad altre specialità del Paese sudamericano, ma anche il suo cuore, il suo amore per la terra che le ha dato le origini. Nel locale infatti campeggia su un muro la riproduzione di una guerriera indigena: «Prima di essere colonizzata, la mia terra era popolata da indios. È un omaggio ai brasiliani, che sono sempre dei guerrieri. Combattono, sono felici della vita e sanno adattarsi sempre».
L’intenzione di Marta Do Carmo, con questa sua nuova creazione, è quella di trasmettere tutta l’energia ed il calore che da sempre appartiene a lei ed ai suoi conterranei. L’allegria, la spensieratezza, la bellezza: «Tutto ciò rappresenta la mia terra», aggiunge. Sensazioni che partono dal nome stesso, “Nossa!“, un’esclamazione tipica brasiliana che potrebbe essere utilizzata in molteplici contesti.
Un’esclamazione di meraviglia, una sorta di “Uà“, in dialetto napoletano adattato al portoghese, che si presta a declinazioni sia positive che negative. Ma non solo: «“Nossa!” vuol dire anche “nostro”», prosegue Marta, che in questa casa accogliente, scandita dalla sua cucina, vuole far innamorare e scoprire le luci e le vibrazioni della sua San Paolo ai figli della Piana del Sele.