“Street disciplines” è il nuovo singolo del rapper battipagliese Signor D. Nella traccia l’artista collabora con il collega calabrese Kento
È stato rilasciato negli scorsi “Street disciplines“, il nuovo singolo del rapper battipagliese Signor D, all’anagrafe Dario De Rosa, fuori con Revolutionary Records, che lo vede collaborare con un nome di spicco del panorama hip hop nazionale, Kento. Il brano segue la scia del precedente singolo, “La testa“, pubblicato negli scorsi mesi, e anticipa la pubblicazione del nuovo EP, “B.O.S.S. (Back to Old School Sound)“, attualmente in lavorazione.
– Si può dire che “La testa” era un pezzo di denuncia nei confronti di un sistema, quello musicale, che ragiona sempre più con la testa che con la pancia. Di cosa parlerai in questo nuovo brano?
Mi fa piacere che sia stato colto in pieno il significato del primo singolo, “La testa”. Nel nuovo brano voglio sottolineare una cosa che credo sia andata perdendosi in questo periodo: la cultura dell’hip hop, ossia l’unione di quattro arti che viaggiano insieme. Mi sembra che ormai l’hip hop venga incentrato soltanto sulla musica e sull’artista, lasciando indietro quelle che sono le altre discipline, che sono state la base per la nascita del movimento e che vengono tuttora praticate.
– Parlami della collaborazione con Kento. Come è avvenuta? Cosa ti colpisce della sua musica a tal punto di volerlo al tuo fianco per questo progetto?
Kento è innanzitutto un pioniere dell’hip hop. L’ho conosciuto musicalmente nel 2009 con l’album “Sacco e Vanzetti”. Un disco che mi ha ispirato tantissimo per il mio primo progetto. Lui non è soltanto un artista hip hop, lui vive da persona hip hop, comunica questa cultura ai più giovani con i suoi libri, con programmi televisivi e con tutto ciò che è comunicazione, quindi chi meglio di lui per rappresentare il concetto che volevo esprimere. La collaborazione è nata attraverso un contatto su Instagram. Mi ha subito detto sì e quando ci siamo conosciuti di persona è stato entusiasta del tutto.
– Prima del lockdown tra i piani c’era quello di creare un murales per ogni pezzo del prossimo EP. A che punto siamo con ciò, considerata la complessità del momento attuale?
Il progetto verrà finito ed ultimato così come avevo detto. Purtroppo data la situazione, e mi riferisco soprattutto a quella economica, noi indipendenti che finanziamo la nostra musica al momento facciamo davvero fatica. Il murales verrà realizzato quando si avranno nuovamente tutte le risorse per poterlo completare.
– In questi giorni hai condiviso sui social schizzi di quella che pare sarà la copertina dell’EP “B.O.S.S.”. Quali saranno gli elementi che la comporranno? Quale sarà il suo significato?
La copertina descriverà in pieno il disco, farà ben capire il Signor D di quest’album. Nel cammino disegnato in copertina, mentre tutti vanno avanti, io mi giro di spalle e prendo la via opposta, quella dove ci sono le radici, appunto, “B.O.S.S. (Back to Old School Sound)”.