Antonio Mucciolo fa quota 100. A Villa Maria, in occasione del Natale, sarà grande festa per celebrare un secolo di vita dell’ospite più longevo nella struttura che accoglie gli anziani battipagliesi.
A Villa Maria, la struttura che accoglie gli anziani di Battipaglia, il Natale fa quota 100. E qui le proposte di legge c’entrano poco. Perché Antonio Mucciolo, nato il 24 dicembre d’un secolo fa, spegnerà 100 candeline alla vigilia di Natale. Una vita travagliata quella di Antonio Mucciolo, che di professione ha fatto sempre il muratore, partecipando alla costruzione della Getsemani, la celebre chiesa di Capaccio-Paestum che prende il nome dall’oliveto presente sul Monte degli Ulivi, a Gerusalemme vecchia, dove – si narra – Gesù Cristo si sarebbe fermato dopo l’Ultima Cena, prima d’essere tradito da Giuda. E, tra le altre cose, Mucciolo è stato anche prigioniero in Africa negli anni della guerra. Oggi, però, il mondo s’è trasformato. E l’anziano è stato accolto tra le mura di Villa Maria che, per il suo centenario, ha deciso di organizzare un evento «di vera Speranza», così lo definisce la direttrice Concetta Cappetta.
«Per i cent’anni di Mucciolo – dice la coordinatrice Cappetta – abbiamo pensato di preparare un Natale particolare. Durante la festa proietteremo il videomessaggio inviato dalla sindaca Cecilia Francese e, soprattutto, ci stiamo adoperando per realizzare la stanza degli abbracci». Niente abbracci virtuali, dunque. Nella stanza addobbata ad hoc i parenti potranno scambiarsi gli auguri in totale sicurezza. Forti del fatto che, allo stato attuale, a Villa Maria il Covid non ha attecchito: zero contagi tra dipendenti e ospiti. La stanza sarà debitamente e continuamente sanificata ed è raggiungibile direttamente dall’esterno, in modo tale che nessun parente dovrà attraversare spazi interni. È la sfida al mostro del 2020, il Coronavirus, che da marzo si è portato via decine di migliaia di anziani. «Nonostante questa pandemia che ha fatto pagare e continua a far pagare a questa generazione di anziani un prezzo elevatissimo, in termini di vite portate via e di isolamento, noi tutti, di Villa Maria, vogliamo creare per i nostri ospiti quello spirito delle feste che questo virus vorrebbe cancellare» prosegue Cappetta. E nella stanza degli abbracci, per ricreare la magia del Natale, verrà allestito anche un baldacchino che guarda al cielo illuminato, un presepe creato personalmente dagli ospiti, il tutto allietato da musiche e canti natalizi.
«Nessuno correrà rischi – spiega la direttrice – perché avranno tutti i dispositivi necessari: tuta, camice, mascherina, occhiali, copri scarpe, visiere, guanti. Sia gli anziani che i visitatori. Il tempo? Non sarà molto, dopo un po’ si va via. Durante il pranzo di Natale verranno anche proiettati, in sala, dei brevi videomessaggi di auguri realizzati dai congiunti». E non è finita qui, perché ci sarà anche la “finestra del Natale”, un’ampia vetrata decorata con ghirlande e luci, posta a piano terra in modo tale da consentire una visita ravvicinata ma in sicurezza.
I ventotto di Villa Maria, tanti sono gli ospiti della struttura, si preparano a vivere un Natale sui generis. A tre giorni dal 25 dicembre, con lo spettro del Covid che ancora aleggia, e il piano vaccinazioni pronto a partire a gennaio, nella città capofila della Piana del Sele si prova a riaccendere un barlume di fiducia proprio nelle vittime preferite del virus: gli anziani.