Calano i residenti a Battipaglia: dopo vent’anni la città capofila della Piana del Sele scende al di sotto dei 50mila abitanti. Allarme fondi e finanziamenti: sono a rischio.
La differenza d’un paio di palazzoni, quelli che nella città capofila della Piana del Sele, specialmente negli ultimi anni, spuntano come funghi e in maniera selvaggia, a separare Battipaglia dalla soglia dei 50mila residenti. Palazzi a iosa, senza però essere abitati. Sfitti, vuoti, abbandonati. Ché alle porte della Piana del Sele gli abitanti non sono più quelli d’un tempo. In senso numerico, sia chiaro. È quanto viene evidenziato in una recente delibera della giunta comunale guidata dalla sindaca Cecilia Francese: secondo l’ultimo censimento sono ufficialmente 49.805 i residenti.
CALANO I RESIDENTI, INDENNITA’ RIMODULATE
E allora a Palazzo di Città si è dovuto procedere al ricalcolo delle indennità spettanti a sindaci, vicesindaci e assessori. Guadagneranno di meno, ma è il dato che meno spaventa. E che meno impatta sulla comunità. Fosse il titolo d’un film, sarebbe “Fuga da Battipaglia”. Dai picchi del 2010, quando la città capofila della Piana sfiorò quasi i 52mila abitanti, in poco più di dieci anni Battipaglia perde oltre 2mila cittadini. Giovani costretti ad andar via per mancanza di lavoro, un’emergenza ambientale che, in particolar modo nell’ultimo quinquennio, ha preso piede in maniera significativa spaventando e sfiduciando i battipagliesi. Che hanno preferito altre mete dove trascorrere il resto della loro vita. Ma al netto delle cause e delle concause che hanno fatto scivolare Battipaglia al di sotto della fatidica soglia dei 50mila, raggiunta a fatica all’inizio del nuovo secolo, il futuro potrebbe non essere più roseo.
FONDI E FINANZIAMENTI A RISCHIO, COSA CAMBIA
La città più importante a Sud di Salerno, principale polo industriale della provincia, rischia di dove rimodulare l’accesso a fondi e finanziamenti. Se i 50mila residenti fino ad oggi avevano garantito l’accesso al PIU Europa e alla sua naturale prosecuzione, i fondi cosiddetti Pics, dai prossimi anni Battipaglia perderà il ruolo di organismo intermedio. Che tradotto dal politichese vuol dire rinunciare alla possibilità di gestire i fondi in piena autonomia, fare le gare e certificare le spese da soli.
Battipaglia sarà un beneficiario della Regione, come tanti altri comuni al di sotto dei 50mila abitanti che, a partire da quest’anno, rientreranno tra i beneficiari per volere della Regione. E in un Comune che prima ha dovuto affrontare l’onta dello scioglimento per infiltrazione camorristica, e poi la fase del piano di riequilibrio per evitare il dissesto finanziario, perdere la possibilità di accedere a risorse cruciali per lo sviluppo, proprio negli anni dell’uscita dalla procedura di riequilibrio, potrebbe essere una batosta non indifferente. Influirà, inoltre, non aver speso oltre il 60% dei Pics a disposizione per la programmazione 2014/2020. A breve, a Palazzo Santa Lucia, sarà tempo di riprogrammare i suddetti fondi per le annualità 2021/2027. Fondi che fino ad oggi hanno consentito di lavorare sulla riqualificazione dell’ex “De Amicis”, sul sovrappasso ferroviario, sul terminal bus. Bisognerà riammettere tutto a finanziamento, compresa la pubblica illuminazione. Progettualità a rischio, insomma, per la capofila della Piana. La mission dei prossimi anni? Ripopolazione. Ma tocca far presto, prima che in città rimangano solo quei palazzoni…