La notizia della demolizione dello storico Cinema Nuovo di Pontecagnano Faiano è stata la causa di tanti dissensi sorti nella comunità legata in maniera affettiva all’iconica struttura della città. Da una parte vediamo l’amministrazione comunale e la proprietà privata con la loro “evoluzione”, dall’altra i cittadini con la perdita di un pezzo di storia.
Il Cinema Nuovo per i pontecagnanesi è sempre stato molto di più di una “stanza” enorme dal profumo di pop-corn con poltrone, videoproiettore e schermo: il Cinema Nuovo è un pezzo di storia. La settimana appena trascorsa lo ha visto infatti nel limbo tra dissensi, malcontenti ed “evoluzione”, la notizia della demolizione della struttura che ospitava il Cinema Nuovo ha destato non poche polemiche.
Dopo anni di totale chiusura, vi si sono riaperte le porte per l’ultima volta: si sta procedendo infatti allo sgombero di tutto ciò che ne resta, con la promessa di conservare ciò che di iconico e simbolico apparteneva al Cinema Nuovo.
Quella che prima era solo una “voce di popolo”, si sta concretizzando lasciando l’amaro in bocca a tutta la comunità che in quel luogo non ci vedeva soltanto un cinema, ma molto di più. Dove sono finite tutte le promesse che a gran voce gridavano “salviamo il Cinema Nuovo”?
Proprio da questo parte lo sdegno dei cittadini che accusano l’amministrazione di essere dei “Palazzonari”, critica proveniente da ciò che ne sarà in futuro, infatti, da indiscrezioni popolari si dice che in quel punto sorgerà un’altra opera futuristica, una palazzina alta o bassa che sia.
LE RISPOSTE DELL’AMMINISTRAZIONE
Tra i tanti dissensi, tra le tante critiche e accuse, ci sono le parole di Dario Vaccaro, consigliere comunale, che prova a chiarire qualche dubbio: «Il “Cinema Nuovo” è una proprietà privata, non pubblica, per la quale il privato ha legittimamente, presentato una proposta di abbattimento e ricostruzione in quanto lo stabile era chiuso e fatiscente ormai da anni. Quel luogo ha un incredibile valore simbolico e affettivo per ognuno di noi, siamo tutti passati o cresciuti sulle poltrone di quel cinema. Purtroppo, una struttura del genere per il privato non era più sostenibile vista la concorrenza delle mega strutture sorte nelle vicinanze e visto il sempre maggiore diffondersi dell’offerta di Sky, Netflix, Amazon».
Il consigliere prosegue: «L’intervento, oltre alle residenze, prevedrà, come chiesto dall’amministrazione comunale, un miglioramento della strozzatura di quell’incrocio e soprattutto l’intero piano terra verrà lasciato al pubblico in modo da adibirlo a spazio polifunzionale da destinare ad attività culturali, ricreative ed associative, così da conservarne la funzione aggregativa che per anni ha rappresentato e che ormai non rappresentava più».
LE PROTESTE NON SI FERMANO
Parole che però non hanno fermato il malcontento diffuso ed espresso soprattutto nella community del gruppo Facebook della città di Pontecagnano Faiano. C’è chi ha preferito commentare con un breve “che vergogna”, chi con un velo di malinconia ha affermato che “non abbiamo più niente di quello che avevamo, sta sparendo tutto”, ed altri invece che hanno espresso il proprio pensiero dilungandosi in spiegazioni.
“Una premessa è d’obbligo: le polemiche degli ultimi giorni non sono di certo rivolte alla nuova proprietà, ma a una politica miope e al comportamento ipocrita e vergognoso dell’attuale amministrazione che fino a poco tempo fa annunciava battaglia per salvare il cinema nuovo e poi ha favorito la nascita di un palazzone senza muovere un dito, in questa come in altre zone della città. Cemento ovunque per la felicità di pochi” è questa la risposta di un cittadino ad un post pubblicato da una delle proprietarie della struttura, contenente foto dell’edificio in condizioni disastrate e fatiscenti. Un gesto poco apprezzato, ritenuto forse provocatorio.
LE PROPOSTE
Lucia Zoccoli, sempre impegnata in prima linea verso la sua comunità, esprime un desiderio, quello di conservare scorci di memorie condivise da più generazioni prima della demolizione: «proporremo che nella struttura che il privato deve lasciare al Comune un piccolo angolo sia dedicato alla loro esposizione, sicuramente il vecchio proiettore, alcune sedute e piccole cose ancora utilizzabili ne faranno parte» afferma Lucia, richiesta accolta dai proprietari.
In conclusione, probabilmente, a parlare è sicuramente la malinconia verso un qualcosa di storico che non ci sarà più, ma anche il dissenso verso ciò che ne sarà.