Articolo estratto da “La Città” 15/05/2019
La sindaca non molla: i contratti degli operatori ecologici di Alba vanno tagliati. Pesa come un macigno la missiva che Giuliana Caso, Carmine Salerno e Giuseppe Ragone, dirigenti comunali che fanno parte del comitato per il controllo sulle partecipate, hanno trasmesso a Palmerino Belardo, manager di Alba, e ad Angelo Tivone, presidente del Collegio sindacale.
“Vogliate attivare e concludere, con ogni possibile urgenza, dandone immediata notizia alla sindaca e allo scrivente comitato, le procedure per l’acquisizione entro e non oltre trenta giorni dal ricevimento della presente, dei verbali di conciliazione e di ogni altro atto presupposto e necessario per il trasferimento dei contratti individuali di lavoro“: è quello che si legge nella nota, con la quale, su manato della sindaca Cecilia Francese, e dei componenti del Consiglio comunale, la triade dirigenziale esorta i vertici della municipalizzata ad incassare, nel giro d’un mese, l’okay dei lavoratori dell’igiene urbana al taglio dei contratti.
I dipendenti con le mani nella spazzatura dovranno rinunciare al contratto Federambiente e firmare un nuovo accordo: Multiservizi o Enti Locali, “al fine di consentire al Consiglio e al Comune di adottare i successivi provvedimenti per perfezionare la ricapitalizzazione, così da evitare il peggioramento dei conti e scongiurare definitivamente l’aggravamento della crisi aziendale“, spiegano i dirigenti, che esortano Belardo pure a trasmettere, entro la fine del mese, un dettagliato report contabile.
Ignorate le proposte dei sindacati, alternative al piano di risanamento elaborato dal professore Stefano Pozzoli, la Francese ascolta il commercialista fiorentino. Così verranno sforbiciati 76 dipendenti: tanti, su 118 lavoratori, sono quelli che si occupano di rifiuti: “Passando all’accordo Enti Locali, i compensi verrebbero quasi dimezzati” dice Erasmo Venosi, referente della Fp Cgil. I sindacati non ci stanno: “In questi mesi abbiamo affrontato una concertazione complessa e articolata, con le parti sociali che si sono fatte carico di soluzioni alternative. Abbiamo parlato di una riorganizzazione del servizio, ma se continuano a parlare di tagli ai contratti, vuol dire che vogliono lo scontro“.
Il caso stipendi d’oro? “Siamo stati noi a far venire fuori che ci sono alcuni apicali che percepiscono fior di quattrini, e siamo noi a chiedere dei distinguo: vengano revocate pure, se necessario, quelle indennità ad personam, che grazie a noi sono state sospese, ma non bisogna fare di tutta l’erba un fascio: non si può fare igiene con un altro contratto“. Se ne parlerà oggi alle 17 attorno a un tavolo infuocato.