Tempo di lettura: 2 minuti

Si è svolta questa mattina l’assemblea degli operai delle officine Maccaferri, che lo scorso venerdì, dopo l’annuncio della chiusura della storica fabbrica bellizzese, hanno deciso di organizzarsi per salvare il futuro delle 40 famiglie coinvolte. L’appello ai politici che hanno risposto presente.

I politici al fianco degli operai delle officine “Maccaferri”, che lo scorso venerdì hanno ricevuto la drammatica notizia, in videoconferenza, della chiusura della storica fabbrica di Bellizzi. Questa mattina c’erano tutti i vertici istituzionali all’assemblea convocata dai sindacati. Dal presidente del consorzio Asi, e futuro candidato a sindaco di Battipaglia, Antonio Visconti, al primo cittadino di Bellizzi Mimmo Volpe. E ancora, i deputati Piero De Luca (Pd) e Anna Bilotti (M5S).

LE PAROLE DI PIERO DE LUCA E MIMMO VOLPE (VIDEO)

antonio visconti pd«A Sud non si deve chiudere, il futuro è degli operai, della gente che lavora, di chi costruisce il Paese. In Italia nel 2020 abbiamo registrato 444 mila occupati in meno, solo a dicembre 101.000 mila posti di lavoro persi. Dobbiamo chiederci dove stiamo andando e dove vogliamo portare questo Paese – dichiara Visconti – . Cosa sarebbe stato di questa terra se non avessimo avuto un comparto aziendale eterogeneo dall’agroalimentare alla chimica, fino alla manifattura? Il lavoro in fabbrica ha sollevato dalla povertà migliaia di famiglie. Se accettiamo la regola del “tagliare le risorse”, allora abbiamo perso come classe dirigente e come esseri umani. Qui non deve succedere ancora. Dobbiamo passare dal tagliare le risorse all’acquisire nuove risorse” in modo da favorire la crescita del territorio e degli esseri umani che ci vivono».

E Anna Bilotti sollecita il Mise. «Il mio impegno al loro fianco va avanti da mesi e proseguirà – ha assicurato Bilotti – Poco prima della crisi di governo, il Mise aveva già assunto l’impegno a convocare le parti, ora si tratta di ripartire da quell’impegno e di mettere in calendario con urgenza una data utile. L’improvvisa e sconsiderata decisione dei vertici del gruppo Maccaferri non è chiara né accettabile, specie se si considera che parliamo di un’azienda storica che produce “gabbioni” per contrastare il dissesto idrogeologico, un settore per il quale il governo Conte ha stanziato 11 miliardi di euro e che può offrire enormi opportunità di lavoro».