Sulla delibera di Giunta adottata lo scorso 3 novembre dall’amministrazione comunale di Battipaglia è scontro politico. Valerio Longo (Forza Italia) e Raffaele Femiano (Partito Democratico) attaccano: «Ennesimo schiaffo alla città». La sindaca Cecilia Francese si difende: «Situazione necessaria per snellire i processi».
Il piano di zona ambito S/4 viene sottratto alle politiche sociali. Lo ha deciso lo scorso 3 novembre la Giunta comunale di Battipaglia, che con la delibera numero 198 ha affidato l’incarico all’ufficio tecnico. Una rimodulazione dei vari settori che, secondo la sindaca Cecilia Francese, servirà «a snellire i processi». Sulla scelta è già scontro politico.
Il capogruppo di Forza Italia, e consigliere passato all’opposizione da qualche mese, Valerio Longo, ha definito la decisione come «l’ennesimo autogol di quest’amministrazione». «La dimostrazione che il governo cittadino è completamente prono a certe logiche di gruppo e fazione, senza tener minimamente conto delle esigenze della comunità. Con questa delibera, infatti – dice Longo – senza alcuna motivazione ed anzi in dispregio ad ogni criterio, la predisposizione degli atti per dare avvio al nuovo e tanto atteso ambito S/4-01 del Piano di Zona viene sottratta al settore Politiche sociali, la cui Dirigente, nota per la sua grande professionalità, da anni conosce e denuncia le criticità del Piano di Zona e le esigenze del territorio, per essere affidata ad una figura di Apo dell’ufficio tecnico».
Sulla stessa linea d’onda il dirigente regionale del Partito Democratico, Raffaele Femiano. «Ennesimo schiaffo alla città di Battipaglia e ai suoi cittadini da parte dell’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Cecilia Francese. Non si capisce bene quali sono le motivazione per deliberare un atto così sconsiderato, per la verità vorremmo capirlo, e soprattutto da quale mente sopraffina e partorita questo ennesimo atto squadrista ai danni del nostro territorio, peraltro in un periodo di grande difficoltà e preoccupazione per le fasce più deboli della nostra comunità» ha commentato l’esponente piddino.
Dalla prima cittadina, però, arriva la difesa. «La riorganizzazione dei settori, e la scelta di una figura professionale che dia una vera e propria spinta alla preparazione degli atti propedeutici alla formazione del nuovo piano di zona, è stato l’unico atto necessario per una situazione che da mesi era bloccata. La delibera regionale che di fatto ha decretato la nascita del nuovo piano di zona era rimasta al palo tra coloro che hanno fatto la corsa a prendersi meriti politici che non avevano e settori troppo carichi di lavoro, soprattutto in un periodo emergenziale sanitario come quello che ci sta caratterizzando. Snellire i processi, sburocratizzare e velocizzare un obiettivo di quest’amministrazione mi sembra solo il compito di un buon amministratore. Ci meravigliamo, inoltre, di come non si sia a conoscenza delle più elementare regole, gli atti del nuovo piano di zona una volta pronti saranno già naturalmente oggetto di consiglio comunale a meno che il consigliere non intenda discutere in consiglio la riorganizzazione di un settore che spetta al dirigente dopo aver ricevuto gli indirizzi generali di chi amministra».