A Palazzo di Città, le stanze riservate ai dipendenti rischiano di diventare un deserto. È ciò che emerge dal Piano dei fabbisogni del personale, approvato dalla giunta comunale. Un quadro impietoso, tracciato dalla sindaca Cecilia Francese e dai suoi assessori: a Palazzo di Città mancano 86 dipendenti, a fronte dei 339 posti di lavoro che dovrebbe offrire una città come quella di Battipaglia (50mila abitanti su 56 chilometri quadrati).
Alle dipendenze dell’Ente ci sono appena 253 persone tra cui ci sono inclusi pure la capostaff Antonella Pacilio, e quei tre dirigenti, Carmine Salerno, Caterina Iorio e Giuliano Caso, che Francese ha potuto assumere con deroga concessa ai municipi sciolti per infiltrazione camorristica. Entro la fine dell’anno sono previsti altri 10 pensionamenti, tra i quali quello del dirigente legale, Giuseppe Lullo. L’Avvocatura comunale rimarrà senza dirigente. Insomma, tra otto mesi a Palazzo di Città ci si ritroverà a fare i conti con un gap di dipendenti che, sulla carta, sarà a quota 96, ma di fatto schizzerà a 99. Ben 36 in più rispetto ai posti vacanti rilevati lo scorso anno, che erano appena 63.
“Il progressivo impoverimento della dotazione in servizio rischia di compromettere il regolare svolgimento delle funzioni istituzionali, dei compiti e delle procedure a carico dell’Ente” è l’allarme lanciato da Francese che vuole partire con le assunzioni: nel 2019, si prevede di occupare a tempo, attraverso i concorsi, un avvocato, un istruttore amministrativo, un vigile urbano, un geologo e un agronomo (gli ultimi due part-time). E poi, a tempo determinato, per i 4 mesi dell’estate, l’Amministrazione vuole otto caschi bianchi: in quel caso si provvederà allo scorrimento delle graduatorie. Tredici assunzioni in un anno, al costo di 175mila euro.
Per il 2020 si prevede l’assunzione a tempo pieno e indeterminato di un dirigente tecnico, un funzionario esperto in programmazione e protezione dei dati, uno tecnico, uno contabile e un avvocato: sei posti per 198mila euro. E nel 2021, anno delle nuove elezioni, si mira a rimpiazzare i 3 dirigenti assunti in deroga spendendo 176mila euro. Ben 22 assunzioni in tre anni. Nel 2018 era arrivato l’okay dal Viminale per l’occupazione di 4 vigili a tempo determinato, di un legale e di un amministrativo: le procedure sono ancora in corso.