Buffet con 21 sindaci nell’aula consiliare del Comune di Bellizzi. Il sindaco Mimmo Volpe assicura: «Tutto in sicurezza».
Una riunione tra ventuno sindaci del Salernitano e un buffet allestito nella casa comunale dal valore di circa 140 euro. È avvenuto lo scorso 5 febbraio, nell’aula consiliare del Comune di Bellizzi guidato dal sindaco Mimmo Volpe, nel pieno della terza ondata d’una pandemia da Covid-19 che ha costretto per l’ennesima volta tanti commercianti e tante attività ristorative a tirar giù la saracinesca. E solo lo scorso lunedì 29 marzo, il responsabile del procedimento, Alfonso Del Vecchio, capo del settore Affari Generali dell’Ente, ha firmato la determinazione per liquidare le somme impegnate per allestire il buffet.
Un pasto in compagnia di altri 20 sindaci, quelli di Acerno, Altavilla Silentina, Battipaglia, Bracigliano, Campagna, Controne, Fiorino, Eboli, Giffoni Valle Piana, Maiori, Montecorvino Rovella, Nocera Superiore, Olevano sul Tusciano, Pagani, Pimonte, Pontecagnano Faiano, San Marzano sul Sarno, Sant’Egidio del Monte Albino, Sarno e Vietri sul Mare. Tutti riuniti nell’aula consiliare a Palazzo di Città. Il motivo? Bisognava sottoscrivere la convenzione per la nuova Cuc, la centrale unica di committenza Sele-Picentini, la stazione appaltante che gestisce gare d’appalto per conto di diverse pubbliche amministrazioni, in questo caso quelle che rientrano nell’area del Sele e dei Picentini, le cui attività centrali vengano appunto regolate da un’apposita convenzione che interessa ventuno comuni del territorio.
E il primo cittadino di Bellizzi, Mimmo Volpe, assicura: «La riunione che abbiamo svolto agli inizi di febbraio – commenta il sindaco – era ovviamente consentita. Ci siamo riuniti nell’aula consiliare del nostro Comune, che come tutti sanno è ampia e spaziosa, per sottoscrivere la convenzione per la nuova centrale unica di committenza Sele-Picentini. Eravamo distanziati, in sicurezza, e con tutti i dispositivi di prevenzione del contagio. C’erano ventuno amministratori, me compreso, ecco perché la cifra per l’allestimento del buffet potrebbe risultare alta». Una scelta per la quale, stando a quanto recita la determinazione firmata da Del Vecchio, è stato espresso «parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica attestante la regolarità e la correttezza dell’azione amministrativa». 140,80 euro, per la precisione, che sono stati versati nelle casse della ditta che ha provveduto alla somministrazione.