Cimitero: il consigliere di opposizione Giuseppe Provenza presenta una mozione e chiede chiarimenti all’amministrazione sul completamento dei lavori e sui concessionari in attesa delle cappelle.
Allarme cimitero. Cantiere fermo al palo da 4 anni e concessionari in attesa della consegna delle cappelle. Il camposanto diventa un caso in città. Il consigliere comunale di opposizione, l’ex assessore ai lavori pubblici Giuseppe Provenza, presenta una mozione chiedendo all’amministrazione comunale di fare luce e dare risposte sull’argomento. «È una storia assurda, paradossale, inaccettabile, l’immobilismo dell’amministrazione Francese, inaccettabile la situazione di emergenza per carenza di loculi, ancor più vedere tantissime famiglie che hanno pagato e sono senza cappella perché il comune non le ha più costituite, oltre al notevole conseguente contenzioso. L’obiettivo è dare risposte a queste famiglie e ottenere la ripresa dei lavori di ampliamento, oggi ci sono fondi, finanziamenti disponibili, oggi si può e si deve fare. Per questo, ieri, ho protocollato la mozione» è l’affondo del legale battipagliese.
In viale della Pace i lavori di ampliamento sarebbero dovuti cominciare 4 anni fa, ma non sono stati mai portati avanti. L’eterna incompiuta, è il caso di dirlo, festeggia 12 anni da quando nel 2010 l’allora sindaco Giovanni Santomauro mise a disposizione 12 milioni di euro per realizzare le edicole funerarie, sulla scorta di quel denaro, i concessionari si fecero avanti siglando contratti con l’Ente e iniziando pure a pagare. L’anno successivo, nel 2011, la gara d’appalto se l’aggiudicarono la “Tecno Building” e la “Vivai Piante Sica” con un ribasso del 35%. Fu in quel momento che i concessionari, alcuni dei quali non avevano ancora finito di pagare bloccando di fatto la realizzazione dell’opera, chiesero al Comune la restituzione. Non fu dello stesso avviso il Comune che, a causa di alcune varianti in corso d’opera, rimandò la restituzione al termine dei lavori qualora fossero avanzati dei soldi. Si andò avanti per altri sette anni, fino al 2018. Poi, dei lavori, nemmeno l’ombra.
Adesso, però, qualcosa s’è sbloccato. Perché a Palazzo di Città è arrivato l’ultimatum: sul finire di dicembre dell’anno scorso, Gennaro Izzo, responsabile del settore Avvocatura dell’Ente, relazionò in merito ai numerosi decreti ingiuntivi arrivati a Palazzo di Città a partire dal 2018. E c’è pure l’elenco definitivo: sono 73 i concessionari di cappelle o edicole funerarie nel nuovo cimitero che hanno fatto causa al Comune e tantissime altre le famiglie le quali, pur non avendo presentato nessuna opposizione, risultano comunque creditrici nei confronti del Comune. «Il completamento dei lavori di ampliamento del cimitero, con la realizzazione delle cappelle e dei loculi, è indispensabile ed indifferibile anche per risolvere le citate criticità» ha evidenziato Provenza nella mozione. Nel prossimo consiglio comunale, probabilmente, arriverà la risposta da parte della maggioranza guidata dalla sindaca Francese.