In spiaggia e a mare solo se sei un disabile battipagliese. Sembra questa la linea che l’amministrazione guidata da Cecilia Francese vuole adottare in vista della prossima stagione balneare. E durante l’ultima riunione di consulta, la vicepresidente e consigliere d’opposizione Rossella Speranza attacca: “Hanno bocciato il nostro progetto“.
Scontro sulla spiaggia per disabili tra l’amministrazione e la consigliera d’opposizione Rossella Speranza. Durante l’ultima riunione di consulta, alla quale hanno preso parte Alfonso Baldi, Rossella Speranza, le associazioni “Dis-abilitiamoci” e “Mai più soli” e gli assessori Pietro Cerullo e Rosaria Caracciuolo, si è discusso del “Progetto mare”: la Giunta comunale ha intenzione di pubblicare un bando chiedendo a i lidi dotati di un parcheggio di adeguarsi e ospitare gratuitamente dei disabili. Ma la vicepresidente della consulta, Rossella Speranza, ha più d’un dubbio: «Vorrei capire se i lidi che dovranno aderire sanno che, per poter ospitare i disabili, c’è bisogno di una serie di prescrizioni da seguire per quanto riguarda passerelle, bagni, docce e ombrelloni. E poi: siamo sicuri che i lidi si adegueranno? Siamo già a maggio. Forse due o tre lo faranno, ma gli altri?».
E dalla riunione di consulta, fa sapere Speranza, è emerso anche un altro aspetto preoccupante: «Ho chiesto come decideranno chi avrà accesso e chi no alla spiaggia? L’assessore Caracciuolo ha ribadito, più di una volta, che ci sarà un censimento dei disabili battipagliesi in modo che potranno utilizzare le spiagge». Dunque, se sei un disabile di Olevano o di Bellizzi non ci sarà spazio sul tratto di litoranea dove insistono le strutture battipagliesi.
«Non voglio strumentalizzare la battaglia, come pensa l’assessore Cerullo – prosegue Speranza – anzi, credo che l’idea di fondo non sia sbagliata, ma non hanno pensato ai vari ostacoli e alle tempistiche. Sono altri che hanno interesse a far diventare, anche questa, una questione politica».
La richiesta di Speranza, e della associazione, era di riprendere il progetto ‘Pit Bat’ che, già l’anno scorso, si era concretizzato con la concessione di uno spazio libero e gratuito per tutti adeguato alle esigenze dei disabili. Nel 2018, la Giunta approvò una delibera che prevedeva di affidare il Pit alla protezione civile per motivi burocratici e, successivamente, pensò a una manifestazione d’interesse nella quale si chiedeva alle associazione di presentare un progetto per svolgere attività in quell’area. Risultato? La manifestazione non fu mai fatta per mancanza di tempi. L’affidamento fu lasciato solo alla Protezione Civile che, aiutate dalle associazioni, riuscirono a mantenere attiva e viva la zona. «L’amministrazione fu totalmente assente – spiega Speranza -. I fruitori del Pit venivano da tutta la Campania, perché era l’unica spiaggia libera attrezzata. Quest’anno, chi veniva da Avellino o da Bellizzi, non potrà farlo più perché alla nostra richiesta di riprendere il medesimo progetto, ci è stato risposto “no, non possiamo fare la sub-concessione”».
Il diniego riguarderebbe anche delle strutture abusive. «Dimenticano che un Comune, secondo le normative nazionali, ha l’obbligo di adibire uno spazio per disabili. Dicono che ci sono costruzioni, come i bagni, abusive. Lo sapevano dal 2013, come sanno che c’è una circolare ministeriale del 1990 (del ministero della marina mercantile) che è stata ripresa l’anno scorso dove c’è scritto chiaramente: qualora ci siano costruzioni abusive sul litorale, ma c’è una motivazione forte che spinga a lasciare queste strutture per adeguare il litorale alla legge 104, è possibile presentare un progetto».
L’assessore Pietro Cerullo, però, passa al contrattacco: «Non capiamo l’ostilità dell’associazione, abbiamo cercato in ogni riunione di superare le difficoltà ma abbiamo trovato un muro da chi vuole strumentalizzare ogni cosa. Non possiamo fare una sub-concessione perché il demanio ha dato la concessione a noi per la realizzazione dell’opera pubblico con l’obbligo di lasciare un pezzo come spiaggia libera. Non è possibile inoltre affidare direttamente ad una sola associazione, senza manifestazione d’interesse, che ne stabilisca i criteri, l’utilizzo del Pit». E poi conclude, parlando del progetto Mare: «Credo che il loro sia modo di fare esclusione e non inclusione. Questa amministrazione oltre a non essersi sottratta a questa possibilità stipulerà nelle prossime settimane un protocollo d’intesa con gli operatori balneari che chiederà di eliminare all’interno delle loro strutture le barriere architettoniche di garantire due ombrelloni gratuiti per i disabili che intendono trascorrere una giornata presso le loro strutture».