“Selecoast”, il distretto turistico Sele-Picentini nato su iniziativa di alcuni imprenditori dei Comuni di Eboli, Battipaglia e Pontecagnano Faiano, chiede la riduzione dei canoni demaniali. La pandemia scatenata dal Covid-19 ha colpito tutti i settori in maniera orizzontale. E i balneatori incominciano a pagarne lo scotto.
Un comparto, quello della balneazione, penalizzato e danneggiato pesantemente dall’emergenza sanitaria. E così, con una lettera inviata alla sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese, gli imprenditori della Piana del Sele chiedono uno sconto causa epidemia. La richiesta è stata accolta favorevolmente dall’amministrazione comunale che, lo scorso 18 settembre, s’è riunita a Palazzo di Città deliberando la richiesta di riduzione dei canoni demaniali a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19.
«Il Selecoast, facendosi interprete delle esigenze di tutti gli operatori della fascia costiera, richiede che per l’anno 2020 venti vengano attuate urgentissime misure a sostegno del settore balneare della Piana del Sele» si legge nella delibera partorita dalla Giunta comunale venerdì scorso. Preoccupazioni ampiamente condivise che hanno portato l’amministrazione retta da Cecilia Francese a fare esplicita richiesta alla Regione Campania.
In particolare, «all’assessore alle attività produttive e all’assessore al turismo, perché valuti la possibilità di far rientrare negli interventi straordinari la possibilità di ridurre i canoni demaniali». Ma l’ultima parola spetterà all’Agenzia del Demanio. «La decisione spetta all’Agenzia del Demanio – spiega Davide Bruno, assessore allo sviluppo urbano – in quanto parliamo di un corrispettivo per l’utilizzo di un bene dello Stato. Richiediamo la riduzione del canone per sostenere il settore turistico che a causa dell’emergenza Covid-19 non ha potuto utilizzare pienamente i beni demaniale, sia per i ritardi dell’apertura a causa dell’ordinanza per limitare i contagi, sia per le distanze e la riduzione di accessi dovute alle restrizioni anche a seguito delle aperture degli stabilimenti balneari. È un nostro dovere sostenere e difendere il settore turistico in una città che ha più di 4 km di costa». La palla adesso passa alla Regione e all’Agenzia del Demanio. I balneatori attendono fiduciosi uno sconto per ripartire.