Un referendum per interrogare la cittadinanza sul distributore di benzina che dovrà sorgere nei pressi del liceo “Medi”. La proposta di Pd e Psi però non piace a Civica Mente.
Referendum sul distributore di benzina: arriva il no di “Civica Mente”. La proposta illustrata dagli esponenti del Partito Democratico di Battipaglia e dal Partito Socialista durante la conferenza stampa di ieri mattina tenutasi a Palazzo di Città non ha convinto l’associazione politica capitanata da Maurizio Mirra che, qualche ora più tardi, tramite una nota stampa ha preso le distanze dall’iniziativa. L’idea è invece piaciuta a “Legambiente”, “Azione”, “Costituzione Viva”, “Prima Battipaglia” e “Futuro Anteriore”, associazioni e comitati locali che hanno manifestato il loro endorsement all’iniziativa. Ieri, nella sala conferenze del Comune, Anna Raviele, Alessio Cairone, Luciano Ceriello e Vincenzo Cennamo hanno lanciato ufficialmente la raccolta firme: ne servono 1.000 per fare via al referendum consultivo. Oppure la seconda via è convincere la maggioranza. L’appello è arrivato da Cairone, del Psi, che ha precisato: «Cercheremo di fare leva sui colleghi della maggioranza. Se abbiamo già parlato con qualcuno? No, ma da oggi (ieri, ndr) avvieremo i dialoghi, perché abbiamo capito che tra di loro sono in molti a non volere questo distributore».
Più duro l’intervento di Ceriello che ha aggiunto: «Il referendum rimane l’unico strumento per dare voce ai cittadini. Ci lascia basiti la volontà dell’amministrazione di realizzare un’opera ingiustificabile e dannosa. Continuiamo a vedere solo interessi di parte e non collettivi». Ridare il ruolo di centralità ai cittadini, questo l’obiettivo secondo il segretario dei Dem Anna Raviele. «In queste settimane abbiamo ragionato principalmente su una cosa: la discussione non può limitarsi al Palazzo. Ecco perché un Referendum comunale è uno strumento valido. E l’appello ai consiglieri a sposare la causa sarebbe un gran bel gesto di responsabilità, e un messaggio chiaro a tutti i battipagliesi». Presenti al tavolo anche Vincenzo Cennamo, di “Azione”, e Serena Bellucci di “Futuro Anteriore”. Porte sbarrate, dunque, da “Civica Mente” che precisa: «Non vorremmo che, con la scusa del referendum consultivo qualcuno possa provare a buttare la palla in tribuna in attesa dei tempi di sviluppo dello strumento democratico, rinviando ulteriormente l’assunzione di scelte e di responsabilità. In ogni caso, ribadendo quanto specificato all’inizio, riteniamo che ogni forma di strumento a sostegno della lotta sia auspicabile».