Eboli, la vicenda dell’arresto di Massimo Cariello, sospeso dalla carica di sindaco lo scorso 9 ottobre per episodi corruttivi, continua a tenere banco in città. E la maggioranza comincia a perdere colpi. In aula è scontro sulle pressioni che arrivano dall’opposizione: la richiesta è che l’Ente si costituisca parte civile nei processi che vedono coinvolto Cariello e che potrebbero danneggiare il Comune.
Eboli, scontro politico. «Il Comune si costituisca parte civile». La richiesta arriva dal gruppo consiliare “Articolo Uno-Città del Sele”, costituito dai consiglieri comunali Camilla Di Candia, Antonio Conte e Donato Santimone. Che, tra le altre cose, mercoledì scorso in aula consiliare hanno ribadito la necessità che il sindaco sospeso Massimo Cariello si dimetta, e che si torni alle elezioni nella primavera del 2021.
Il ritorno nell’aula consiliare “Isaia Bonavoglia” era servito per discutere di tre variazioni urgenti al bilancio, e la nomina della nuova commissione elettorale (poi rinviata). Ma nel parlamentino ebolitano i fari sono tutti puntati sul sindaco sospeso. «Bisogna decidere sulla costituzione come parte civile nei procedimenti che possono ledere il Comune, nell’interesse dello stesso e della nostra comunità. Già da subito – dice il gruppo consiliare “Articolo Uno – Città del Sele” – si pone il problema della prossima udienza del 25 novembre, davanti al Gip di Salerno, che riguarda il procedimento sulla videosorveglianza. La città va tutelata da qualsiasi danno d’immagine che può derivare dai tanti filoni investigativi in corso. Il consiglio comunale dovrà discutere e dotarsi di un regolamento in merito».
Quest’aspetto, come da regolamento, sarà dibattuto nel prossimo consiglio comunale. «La richiesta delle dimissioni – commenta il sindaco facente funzioni Luca Sgroia – mi sembra strumentale, così come la mozione per richiedere la costituzione in giudizio. Quello di ieri è stato un consiglio comunale tecnico, per la ratifica di alcune variazioni di bilancio legate all’emergenza Covid-19 a causa delle somme di denaro impegnate durante la pandemia, principalmente per aiutare le scuole e per i contributi fitti».
Le tre variazioni di bilancio riguardavano le spese sostenute dal Comune di Eboli per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Cariello ha marzo ha speso oltre mezzo milione di euro per combattere la pandemia. «Non c’è uno straccio di ricevuta» denuncia Donato Santimone. L’opposizione chiede le prove, ma pare non ci sia traccia di come questi soldi siano stati spesi. E al momento del voto finale, mancano quattro consiglieri comunali: Polito, Sgritta, Rizzo e La Brocca. Un episodio che si somma a quello del 15 ottobre, giorno della prima riunione d’assise “post Cariello”. Bisognava eleggere il presidente del consiglio. Diciannove voti su ventuno andarono Filomena Rosamilia, prima donna a ricoprire il ruolo nella storia politica di Eboli, mentre due consigliere scelsero Fausto Vecchio, come a voler sottolineare un distacco. Prime crepe nella maggioranza retta, attualmente, dal sindaco facente funzioni Luca Sgroia.
«Non è un bel clima – prosegue Santimone -. In consiglio sembra che nulla avvenga, nulla si legga, nulla succeda. Forse non è ancora chiaro che il clima nella nostra città è cambiato, bisogna resettare gli atteggiamenti degli anni passati. Il secondo rinvio della nomina della commissione elettorale? Una cosa grave». Dalla maggioranza, però, un invito alla cautela. «Credo che sia prematura ogni valutazione politica» dice l’ex assessore alle politiche sociali, e oggi consigliere di maggioranza, Carmine Busillo. «Credo sia doveroso quantomeno attendere che il tribunale del Riesame si pronunci – commenta Busillo -. Non si può discutere di cose che avverranno tra un anno. Un Comune può costituirsi parte civile durante un dibattimento, ma se il Riesame dovesse smontare le accuse? Credo che l’Ente dovrà riservarsi analisi più profonde, e non così superficiali. Certamente, dopo il 3 novembre si potranno fare valutazioni più accurate».