S’è svolto in piazza Amendola l’atto conclusivo della campagna elettorale della sindaca uscente, Cecilia Francese: «Non è bello sentirsi chiamare pagliaccio e pulcinella, ma sono abituata alla cafoneria politica»
Sul palco, ad accogliere la sindaca uscente, Cecilia Francese, c’è un grande fiocco rosa, così come rosa è (in gran parte), la folla accorsa ad ascoltare l’ultimo comizio in vista del voto di domenica e lunedì. «Grazie per essere qui a darmi il vostro sostegno. È stato un viaggio lungo e appassionante, per costruire una città in cui ogni cittadino possa sentirsi protagonista».
Francese ha poi esposto al pubblico i progetti per la Battipaglia di domani: «Una città per bambini, dal trasporto scolastico ad iniziative culturali. Una città per anziani, creando occasioni di incontro per la loro socializzazione. Una città per le donne, realizzando micro asili nei quartieri, promuovendo la figura femminile nella politica, e rimane un obiettivo che abbiamo già attuato» e sempre parlando di donne, Francese ha rivolto un pensiero alle afghane «rimpiombate nel fanatismo e che si battono ogni giorno per i loro diritti».
Ha poi proseguito: «Una città per i disabili, con abbattimento delle barriere architettoniche, percorso già iniziato ma c’è tanto da fare. Una città per i giovani, perché non siano costretti ad emigrare». L’esponente di Etica s’è poi concentrata sulla venuta del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a Battipaglia negli scorsi giorni: «Chissà se quando è venuto gli è stato chiesto perché, così come sono stati trovati i soldi per il mega ospedale San Leonardo, non sono stati spesi per l’ospedale unico della Piana del Sele. Ma chi deve difendere il nostro ospedale e la nostra salute, questo pagliaccio che si è incatenato?».
E a proposito di insulti, Francese s’è espressa anche in direzione del suo principale competitor, Antonio Visconti: «Avrei potuto fare come gli altri candidati, sputando veleno e insulti, o divertirmi rispondendo punto per punto a tutte le offese, ma siamo un’altra cosa, la città cosa ne avrebbe guadagnato? Certo, non è bello sentirsi chiamare pulcinella o pagliaccio. Però sono abituata a queste forme di cafoneria politica. Quando qualcuno ricorre a tali rozzezze è perché non ha argomenti. Da un candidato ti aspetti lamento una proposta per la città, che vada oltre alla sua concezione di reddito di cittadinanza, che ha offeso molte persone. Come si fa, se non si conosce Battipaglia?».
La sindaca uscente ne ha avute poi anche per Di Cunzolo: «C’è chi ha definito quei fondi ricevuti per risanare il bilancio “un debito saldato con un altro debito”. Lo invitiamo a leggere la legge. Scoprirà che quei 31 milioni intercettati sono a fondo perduto. Ma cosa si può aspettare da chi ha basato la propria campagna elettorale su insulti verso di me. Che personaggi in questa città… e comunque da martedì sarò anche il loro sindaco. Mi accusa di essere un burattino, ma voglio ricordare che lui stesso voleva tirare questi fili, ma è scappato quando ha visto che non ero disposta ad essere strumentalizzata. Questa sindaca non ha condanne di primo grado, né avvisi di garanzie. A buon intenditor poche parole».