Alle 12.30 dell’ultimo sabato di giugno, Donato Santimone presenta la sua candidatura a sindaco di Eboli per le prossime elezioni amministrative. Il luogo scelto è l’hotel Grazia. E prima di cominciare, il presidente provinciale di Confesercenti distribuisce delle cartelle ai giornalisti: oltre al programma per una nuova Eboli, c’è pure il resoconto delle interrogazioni e delle vicende giudiziarie degli ultimi cinque anni di consiliatura ebolitana. In sala ci sono diversi esponenti del centro-sinistra cittadino.
Dall’ex sindaco Gerardo Rosania, al consigliere Antonio Conte, fino al deputato Federico Conte che siede al fianco di Santimone, assieme a Maria Carmela Rosania. «Oggi piantiamo il primo seme, bisogna ricostruire il centro-sinistra a Eboli», è questo il monito di Donato Santimone che cita pure Margaret Tatcher: «Partiamo dall’idea della Tatcher che quando cambiò la storia dell’Inghilterra disse: se vuoi dire una cosa dillo a un uomo, se vuoi farla dillo a una donna». È chiaro l’intento: rimettere al centro del discorso politico la donna. E fa anche qualche nome. Da Stefania Vecchio a Elisabetta Voza. Poi, sull’attuale amministrazione dice: «Sono un garantista, ma resta un fatto: ci sono delle inchieste in corso che arrivano fino a pezzi del governo cittadino. Ci auguriamo che ne escano limpidi ma il problema c’è ed è politico».
Santimone parla chiaro e lancia un appello all’unità a tutte le forze della sinistra: «Sarebbe velleitario non pensare di allargare i confini della coalizione: Rifondazione Comunista, l’area di De Magistris, Articolo Uno Mdp e gli amici del Pd sono tutti i benvenuti». Il nodo da sciogliere resta appunto quello del Partito Democratico: appoggerà Cariello, che non ha mai nascosto i suoi rapporti col presidente Vincenzo De Luca, o Donato Santimone? «Chiedo pubblicamente al commissario cittadino del Pd, Luca Sgroia, di incontrarci da subito e capire se il Pd, a Eboli, sta con la parte sana e buona oppure ha deciso di autodistruggersi».
Le conclusioni sono affidate all’avvocato e deputato di Leu, Federico Conte. «Santimone è il nostro candidato ma non è un nome, bensì una funzione. Di proposta e di contrasto. Abbiamo un’idea di Eboli rivoluzionaria. Sarà la città smart, dei borghi e delle colline, delle coste e delle periferie connesse tra di loro. Saremo trasparenti sugli atti. E metteremo ambiente e paesaggio al primo posto. Dall’altra parte c’è una melassa di candidati senza appartenenze politiche che ha deciso di andare con chi ha governato spregiudicatamente in questi cinque anni». E su De Luca chiosa: «È un uomo attento e intelligente, non verrà ad Eboli a sostenere Cariello, ne sono certo».