Massimo Cariello resta ai domiciliari. È questa la decisione dei giudici del Riesame all’indomani dell’udienza durante la quale gli avvocati difensori del sindaco ebolitano, momentaneamente sospeso dalla carica per effetto della legge Severino, avevano adottato una linea difensiva incentrata sull’uso delle intercettazioni definito “distorto“.
Il pm Francesco Rotondo ha deciso di confermare le misure cautelari ordinate dal gip Alfonso Scermino ed eseguite dalle fiamme gialle di Salerno. Per quanto riguarda i concorsi truccati, i magistrati hanno deciso di derubricare il reato da corruzione ad abuso d’ufficio. Permangono, per le altre vicende che vedono coinvolto Cariello, le accuse di corruzione e di rivelazione del segreto d’ufficio. Entro 45 giorni i giudici depositeranno le motivazioni. Adesso la difesa ricorrerà alla Cassazione, non prima di marzo del 2021.
Una decisione molto attesa, in città, per quanto riguarda il futuro politico di Eboli. Dall’opposizione arrivano le prime reazioni. I consiglieri Santimone, Conte e Di Candia, in una nota stampa congiunta, fanno sapere che «la decisione del Tribunale del Riesame di confermare la custodia cautelare al Sindaco è l’ulteriore conferma della consistenza e fondatezza del quadro accusatorio, non lasciando adito ad altri superflui commenti. Ora è il momento della riflessione su quanto accaduto, chi è stato coinvolto da provvedimenti ed indagini, con senso di responsabilità, rassegni le dimissioni e liberi il campo, come già da noi richiesto nel Consiglio Comunale del 15 ottobre».