La Soprintendenza di Salerno, organo supervisore delle bellezze artistiche e storiche, ha “annullato parzialmente in autotutela il parere n. 1066 del 16/01/2017, ai sensi dell’art. 146 del D. Lgs n. 42/04 e l’autorizzazione prot. n. 4757 del 22/02/2017, ai sensi dell’art. 21 del D. Lgs. n. 42/04, relativamente alle seguenti tratte stradali: Via Domenico romano, Vico IV Rua e Largo Porta Santa Sofia, in quanto per tali tratte i predetti provvedimenti sono stati adottati in evidente violazione di legge”. È quanto emerge dalla nota protocollata al Comune di Eboli da parte della Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino.
Il capogruppo di Forza Italia, Damiano Cardiello, ha commentato così: “Avevamo visto lungo e l’organo supervisore delle bellezze artistiche e storiche della nostra Provincia ci ha dato ragione. Dopo la risposta di Ginetti all’interrogazione comunale, siamo rimasti in paziente attesa al fine di capire se le dichiarazioni fatte dall’assessore corrispondessero a verità o fossero semplici modi per non rispondere alle domande poste“.
L’errore da parte dell’Amministrazione riguarderebbe il materiale utilizzato per i lavori. La ditta esecutrice avrebbe cambiato materiale e utilizzato delle mattonelle non conformi al patrimonio artistico ebolitano. “Oggi arriva la conferma che si è trattato di una palese violazione” dice Cardiello.
Secondo i tecnici “considerato che i suddetti provvedimenti di questa Soprintendenza conservano tuttora efficacia solo relativamente al Largo Potifredo, s’invita Codesta Amministrazione Comunale a procedere alla regolarizzazione, sia per gli aspetti paesistici, che per quelli storico-archittetonici, dei lavori di pavimentazione eseguiti in assenza di titolo per le restanti tratte stradali di via Domenico Romano, Vico IV Rua e Largo Porta Santa Sogia ed in contrasto con l’ordinanza di sospensione dei lavori di questa Soprintendenza prot. n. 5532 del 26/09/2016”.
Che in soldoni vuol dire che la pavimentazione eseguita va rivista, rimuovendo le pietre gialle per consentire la posa in opera di materiale conforme alle prescrizioni dettate. E Cardiello invita l’assessore Ginetti a dimettersi: “Non è dato sapere come e quando procederanno alla riapertura del cantiere, visto che i lavori di rifacimento ammonterebbero a circa 90.000 euro. Questi soldi dovranno essere a carico di chi materialmente ha indicato alla ditta il posizionamento di tali materiali e chi non ha sorvegliato nell’esecuzione degli stessi. Neanche un centesimo dovrà essere caricato sulle spalle dei cittadini. L’Assessore Ginetti ne prenda atto e si dimetta senza un minuto di ritardo, chiedendo scusa agli ebolitani e ai residenti del centro storico“.
Infine, sempre Cardiello promette: “Depositeremo un’interrogazione comunale per capire perché la pavimentazione delle tratte stradali non è stata realizzata utilizzando la pietra di Berat; chi materialmente ha indicato alla ditta operante il materiale da utilizzare per la pavimentazione; quali provvedimenti adotterà il Comune di Eboli al fine di ripristinare l’originaria bellezza storica di detti tratti stradali; quali conseguenze legali ci saranno se l’Ente non ottempererà a quanto stabilito; a quale Ente spettano le spese per i lavori di ripristino della pavimentazione nelle vie indicate e quando verranno protocollate le dimissioni dell’Assessore Ennio Ginetti, con delega al centro storico“.