Matteo Salvini torna a parlare pubblicamente in piazza, cinque anni dopo essere stato accolto duramente dai cittadini di Battipaglia che, per l’occasione, riempirono il palco sul quale sarebbe salito di letame. Oggi, invoca l’unità del centrodestra: «Superiamo l’egoismo di qualcuno…».
«L’obiettivo della Lega è di andare uniti con il centrodestra anche a Battipaglia. Stiamo lavorando per superare l’egoismo di qualcuno, mettiamola così…». La stoccata ai “colleghi” di Fratelli d’Italia arriva direttamente dal leader della Lega, Matteo Salvini, in visita ieri mattina a Battipaglia per inaugurare la sede elettorale di via Adige. Non si sbilancia più di tanto il numero uno del “Carroccio, ma lascia intendere che all’interno della coalizione di centrodestra qualcosa s’è rotto. Proprio all’indomani del diktat arrivato dalle segreterie provinciali, che sembrerebbero aver deciso la suddivisione nei vari comuni della provincia: a Battipaglia, salvo sorprese dell’ultima ora, dovrebbe toccare a Forza Italia la scelta del candidato.
Ergo, sarà Fernando Zara a guidare la coalizione di centrodestra. La Lega, per adesso, non ha sciolto le riserve e non è da escludere la svolta in sostegno della sindaca uscente, Cecilia Francese, con una lista civica. Il tour di Salvini a Battipaglia, accolto da circa 250 supporter al grido “Capitano, Capitano”, comincia da via Italia, dove per l’occasione, a pochi passi da Palazzo di Città, è stato allestito un gazebo per raccogliere le firme a favore d’un referendum sulla giustizia. E nonostante un servizio d’ordine per le grandi occasioni, a differenza del 2016, quando il segretario della Lega fu accolto con un carico di letame piazzato sul palco dove sarebbe dovuto salire, le proteste sono state più che mai timide. Qualche contestatore, ricordando le frasi dette in passato contro i meridionali, è stato prontamente allontanato dagli agenti di polizia.
Contestualmente, il contributo alla raccolta firme promossa dal comitato “Giustizia Giusta” è arrivato anche dai tanti esponenti della politica locale: gli ex consiglieri comunali Marco Campione e Orlando Pastina, l’ex assessore Gianluca Barile, il consigliere comunale Valerio Longo, e il giovane aspirante a un posto nel civico consesso, Lorenzo Forlano, si sono recati al gazebo per firmare. Nemmeno il ritardo è bastato a fermare la carrellata di ‘selfie’ che Matteo Salvini ha concesso ai tanti sostenitori accorsi per regalarsi uno scatto con il leader della Lega.
Dopodiché, il taglio del nastro in sede a via Adige, dove Salvini non ha risparmiato duri attacchi al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, e ai magistrati che, a suo dire, non pagherebbero mai in termini di giustizia. «Il signor De Luca gioca con la vostra salute. La Campania – tuona Salvini – è l’unica regione con l’obbligo di mascherine all’aperto: questa è una follia priva di senso medico, scientifico ed epidemiologico. Lavora tu a Battipaglia, in un’azienda agricola, con 40 gradi, e con la mascherina. Io penso che De Luca debba cambiare mestiere». Sul referendum precisa: «Queste firme ci danno una mano a fare quello che la politica non ha fatto per 30 anni – aggiunge il deputato leghista – vale a dire una riforma della giustizia. Come tutti i lavoratori, anche un magistrato se sbaglia deve pagare, perché loro sbagliano sulla pelle dei cittadini comuni». E alla fine, Salvini trova pure il tempo di fare visita al “Castelluccio”, simbolo storico di Battipaglia, oggi di proprietà della famiglia Santese, dove il segretario leghista ha preso parte a un buffet tra pochi intimi in compagnia del coordinatore cittadino, Renato Santese, del consigliere regionale Attilio Pierri, dell’ex rettore dell’università di Salerno, Aurelio Tommasetti, del coordinatore regionale Valentino Grant e del consigliere comunale salernitano, Dante Santoro.