Ok dal Comune per nove nuove villette in via Spineta. Se ne occuperà la “Sacobad” srl di proprietà della famiglia Santese. Piovono accuse all’indirizzo dell’amministrazione Francese.
Le nove villette nel cuore di via Spineta saranno presto realtà. È quanto emerge da un recente permesso a costruire rilasciato dal Comune di Battipaglia alla “Sacobad”, la srl riconducibile alla famiglia di “don Ciccio” Santese, tra i “re del cemento” in città, lo scorso 22 ottobre. Tra i primissimi atti dell’amministrazione Francese bis c’è il permesso a costruire firmato dal dirigente dell’ufficio Tecnico, Carmine Salerno, fresco di proroga, come numero uno del Settore, fino ad aprile 2022.
Un’operazione di demolizione e ricostruzione, con ampliamento al 35 per cento, affidato alla ditta “Sacobad”, il cui amministratore unico è Renato Santese, da qualche mese coordinatore cittadino della Lega Salvini Premier a Battipaglia, e promotore pure d’una lista in sostegno della Francese alle scorse elezioni, con un simbolo che al centro raffigura il “Castelluccio”, storico edificio medievale di proprietà della famiglia e teatro, il lunedì dell’elezione, d’una pomposa festa, con tanto di fuochi d’artificio, in favore della rieletta sindaca alla quale presero parte parenti, amici, supporter e consiglieri eletti.
La notizia ha scatenato le malelingue in città: piovono accuse pesanti nei confronti dell’amministrazione. Primo su tutti c’è l’ex sindaco Fernando Zara che, sui social, parla di «cambiali elettorali, pagate, come primo atto dell’amministrazione etica». Il riferimento è alle nove villette che nasceranno nell’area del Pip mai nato di via Spineta, al confine con il centro di raccolto di Alba srl, con la ditta di rifiuti “Palmeco” e con l’area agricola, in una zona catalogata come “D”, vale a dire a forte vocazione produttiva. «Sarà una lottizzazione abusiva?» si domanda il due volte primo cittadino di Battipaglia.
Il progetto, che porta la firma anche dell’architetto Natale Conte, prevede nove unità residenziali di circa 100 metri quadri, che sorgeranno su due piani, con un giardino di circa mille metri quadri. Eppure, inizialmente, la “Sacobad” dovette scontrarsi proprio con l’Ufficio tecnico. Bisogna riavvolgere il nastro e tornare a dicembre del 2019, quando al Comune venne presentata l’istanza a firma del tecnico incaricato, Roberto Sagarese. L’8 gennaio 2020, dagli uffici del Settore tecnico arrivò il diniego. Sette giorni più tardi, il 15 gennaio, vennero presentate le integrazioni. E a fine anno, a dicembre del 2020, pervennero i «grafici che hanno consentito di superare le motivazioni alla base del parere istruttorio evidenziati nella nota con cui è stato comunicato il contributo di costruzione», si legge nel permesso di costruire.
Tutto pronto, dunque, per la nuova ipotesi progettuale presentata il 25 maggio del 2021, dalla Sacobad, a firma del succitato Natale Conte. E l’11 ottobre scorso nelle casse dell’Ente è arrivato pure il primo bonifico: 15.600 euro, come contributo della prima rata per il rilascio del parere favorevole e del permesso a costruire. Nell’area del mai nato Pip di via Spineta s’attendono le gru, per tirare giù quello che resta d’una vecchia casa agricola, e per tirare su nove nuove villette in bella mostra.