Processo Cariello, rigettata la richiesta preliminare di utilizzo del Trojan. Mano dura dei giudici della Seconda sezione penale del Tribunale di Salerno. Questa mattina, nei pressi della Cittadella Giudiziaria, s’è svolto il rito immediato che vede coinvolto l’ex sindaco di Eboli, Massimo Cariello, e il dirigente del comune metelliano Francesco Sorrentino. L’oggetto delle indagini è il concorso pubblico a Cava de’ Tirreni, sospeso in via cautelativa dal sindaco Servalli. Le accuse sono corruzione e abuso d’ufficio.
Presenti, questa mattina, dinanzi alla Seconda sezione penale, il presidente Lucia Casale, il pm titolare delle indagini, Francesco Rotondo, e gli avvocati delle costituite parti civili del Comune di Eboli e di Cava, Giovanni Sofia ed Enrico Farano, e gli avvocati di Cariello, Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello. Casale, nel corso dell’udienza fiume, ha rigettato le richieste preliminari della difesa. I legali di Cariello avevano richiesto l’inutilizzo del ‘Trojan’ inoculato nel cellulare di Cariello. Pugno duro, dunque, delle toghe salernitane, che hanno rigettato anche la richiesta di utilizzo del cellulare da parte del sindaco che, di recente, si era iscritto al canale social “Telegram” sollevando non poche polemiche tra i cittadini ebolitani.
L’udienza è stata rinviata all’11 marzo per il conferimento dell’incarico peritale delle intercettazioni telefoniche, che verranno acquisite, dopo la richiesta del pm Rotondo. Infine, è stata anche ammessa la lista dei testimoni, tra i quali spiccano nomi “illustri” come il sindaco di Capaccio Paestum, Franco Alfieri, Bruno Di Nesta, Gianluca La Marca, Salvatore Memoli e Francesco Sorrentino.