Davide Bruno rompe ufficialmente con la maggioranza guidata da Cecilia Francese, dopo due anni come assessore all’urbanistica. Ieri, in conferenza stampa, i motivi dell’addio.
«Non sono qui per raccontare le offese ricevute, ma perché Battipaglia merita rispetto» esordisce così Davide Bruno, da oggi ex assessore urbanistica della giunta comunale retta da Cecilia Francese, che ieri mattina, come un fulmine a ciel sereno, ha rassegnato le dimissioni a seguito d’una conferenza stampa tenutasi in un noto bar del centro cittadino. Un rapporto che s’interrompe dopo circa due anni, e che a due mesi dalla chiamata alle urne mina la maggioranza Francese in cerca d’una riconferma.
«Quando sono entrato a far parte della giunta – afferma Bruno – avevamo avviato un percorso consolidato anche dall’appoggio dei consiglieri comunali, in un periodo nel quale molti di loro avrebbero voluto rompere i rapporti con Francese. La sindaca mi ha chiesto consigli, interlocuzione con i vertici regionali e con il Pd. E i risultati sono arrivati: 20 milioni di euro in dieci mesi, un finanziamento strappato per i capelli per la scuola “Fiorentino”, 11 milioni di Pics per asili nido, pubblica illuminazione ed ex “De Amicis”, che praticamente non sono mai stati spesi». L’ex assessore, come un fiume in piena, rivolge gravi accuse all’amministrazione uscente. «Non sappiamo a quale schieramento appartiene – prosegue Bruno – perché siamo alla quarta o alla quinta versione della maggioranza. La politica di rinnovamento punta ad abbattere i sistemi, non a mantenerli».
PUC: PROTOCOLLO ANNULLATO, LA DENUNCIA DI BRUNO
Poi, il riferimento a un sodalizio interno che avrebbe escluso l’assessore all’urbanistica anche del nuovo Puc. «C’è un sodalizio interno – spiega l’ex segretario del Pd – che ha permesso di schiaccare tutto sui vertici apicali del Comune, che però non dovrebbero fare campagna elettorale, bensì essere custodi dell’imparzialità. Non mi hanno permesso di vederlo, mi hanno di fatto estromesso. Chi ricopre ruoli apicali non dovrebbe fare campagna elettorale e schierarsi. A maggio ho scoperto che la pec era stata inviata e in una non comprensibile scelta tra il ritenerlo un dato sensibile o annullarlo come documento come di fatto si legge nella protocollazione c’è stata la piena consapevolezza di non sottoporlo alla mia attenzione. Un silenzio inspiegabile». E adesso Bruno strizza l’occhio alla coalizione di centrosinistra che ruota intorno al candidato a sindaco, Antonio Visconti.
«Sono convinto che la politica sia altrove – aggiunge Bruno – e prima o poi bisogna ritrovarsi tutti. La città ha bisogno di una coalizione ampia, larga, e che sappia programmare. I miei rapporti, le mie amicizie, e la mia storia politica d’appartenenza la conoscono tutti. Sapete chi e cosa voto». Davide Bruno, ex segretario del Partito Democratico, subentrò alla dimissionaria Stefania Vecchio, a gennaio del 2019, sei mesi dopo le dimissioni rassegnate da segretario, come assessore all’urbanistica, ruolo al quale si aggiunse anche quello della “gentilezza” sul finire di luglio dello stesso anno, sancendo la svolta definitiva dell’amministrazione Francese, nata sotto l’ala protettrice del centrodestra, e negli ultimi due anni molto vicina al centrosinistra e al presidente della Regione, Vincenzo De Luca. Poi, la rottura dopo le elezioni regionali. E adesso lo strappo definitivo, in attesa d’un ritorno “a casa”.