Il piano di zonizzazione è l’ultimo tassello necessario prima di adottare il Puc in giunta. La redazione del piano è stata affidata al geologo Rocco Tasso.
L’ultimo tassello per completare il puzzle: la redazione del tanto atteso piano di zonizzazione acustica, indicato nei giorni scorsi dall’assessore all’Urbanistica, Giampaolo Lambiase, come «l’unico elaborato mancante prima di adottare il Puc in giunta», è stata affidata a Rocco Tasso, residente a Eboli e tecnico competente in materia acustica ambientale. L’Ente di piazza Aldo Moro lo ha pescato direttamente dall’elenco nazionale dei tecnici messo a disposizione dalla Regione Campania. Poco più di 10mila euro: è il compenso da riconoscere al geologo 52enne per redigere tutti gli elaborati necessari a corredo del nuovo piano urbanistico comunale battipagliese. Mezzo secolo dopo sembrerebbe tutto pronto.
Il nuovo Puc, alle porte della Piana del Sele mai aggiornato dal 1972, è all’ultimo giro di boa. Oggetto di scontro feroce in campagna elettorale, quando da ogni latitudine sono piovute pesanti accuse all’indirizzo della sindaca Cecilia Francese rea, secondo molti degli attuali consiglieri d’opposizione, di aver “nascosto” il Puc in un cassetto e di averlo utilizzato come strumento da campagna elettorale, di qui a breve potrebbe tornare nuovamente al centro del dibattito pubblico. Perché quando il piano di zonizzazione sarà ultimato, sarà prima la giunta comunale retta dalla prima cittadina Francese a doverlo adottare, e successivamente prenderà il via la fase delle osservazioni da parte dei cittadini, delle associazioni e dei consiglieri comunali. Infine toccherà inviarlo alla Provincia: da Palazzo Sant’Agostino s’attenderà il parere. Difficile prevedere una tempistica esatta, ma l’attesa del nuovo Puc, durata ormai cinquant’anni, a Battipaglia potrebbe terminare entro il 2022.
Con un occhio agli standard da rispettare. Nelle trascorse settimane, è stato proprio l’assessore all’Urbanistica, Lambiase, a lanciare l’allarme sull’assenza di standard in città. «Sul territorio comunale mancano decine di migliaia di metri quadrati per quanto riguarda servizi di standard pregressi. Cose che per legge sono necessarie rispetto agli insediamenti già esistenti» aveva affermato l’ex candidato a sindaco e consigliere comunale di Salerno mettendo in guardia giunta e consiglio comunale sulle recenti concessioni edilizie (7 bis) che, probabilmente, dovranno adeguarsi al nuovo piano urbanistico.