Cecilia Francese torna a parlare di Puc dopo il polverone sollevato dalle dimissioni dell’ex assessore all’urbanistica Davide Bruno. E svela alcuni motivi dietro la decisione di non approvarlo in giunta. «Una scelta etica non approvarlo. Se vinciamo lo presento».
«Puc non approvato? È stata una scelta etica. Il 17 ottobre vinceremo e lo presenterò alla città». Esordisce così Cecilia Francese, sindaca uscente del Comune di Battipaglia, dopo aver convocato una conferenza stampa monotematica a Palazzo di Città. Due settimane dopo le dimissioni dell’ex assessore all’urbanistica Davide Bruno, e le scottanti rivelazioni fatte da quest’ultimo, la prima cittadina risponde e convoca al suo fianco pure l’architetto Antonio Oliviero, tecnico della Mate, la società che s’è occupata di redigere il Puc.
«Non sarebbe stato corretto approvare il Puc a due mesi dalle elezioni» spiega Cecilia Francese che, per l’occasione, ha convocato anche l’ingegnere Carmine Salerno, numero uno del settore Tecnico del Comune. «Il Puc è nei cassetti – aggiunge la sindaca – ma non è nascosto. Lo tengono gli architetti Lembo e Iorio. Per la prima volta abbiamo il piano che, sia chiaro, non è una bozza. E’ una proposta, e rispetto agli anni passati dove al massimo si tiravano le linee guida o i preliminari, siamo in una fase avanzata».
E infine, Francese e Oliviero presentano il piano che, già durante la prima conferenza stampa del 2019, sarebbe dovuto essere attuato entro il 2020 : «Turismo sulla fascia costiera – dicono – stop al consumo di suolo agricolo e recupero delle aree dismesse. Abbiamo tenuto conto di tutte le consultazioni fatte in precedenza. Nel Puc ci saranno regole ben precise da rispettare, e standard da garantire, per restituire un livello di qualità di vita decente ai cittadini».