Ieri pomeriggio, Massimo Cariello è tornato nelle aule del tribunale. Davanti al giudice del Riesame, la linea difensiva degli avvocati Cecchino Cacciatore e Costantino Cardiello è parsa chiara: l’uso delle intercettazioni è stato distorto. S’attende la decisione dei giudici in giornata.
Riesame, “Il trojan non era utilizzabile”. È questa la linea difensiva che gli avvocati di Massimo Cariello, sindaco sospeso con l’accusa di corruzione e di aver pilotato concorsi pubblici lo scorso 9 ottobre, hanno adottato ieri pomeriggio nelle aule del tribunale di Salerno. Migliaia di pagine di intercettazioni che, secondo la difesa, sarebbero state utilizzate in maniera distorta. Oltre alle accuse definite “inconsistenti” dagli avvocati.
C’è forte attesa per la decisione dei giudici del Riesame che, con ogni probabilità, verrà resa nota nelle prossime ore. Le accuse che pendono sul sindaco Cariello parlano di corruzione e di concorsi pubblici pilotati. Oltre a un “sistema di interessi privatistico” – così lo definiscono i giudici – messo in piedi dal primo cittadino ebolitano. Per adesso permangono le misure cautelari, ordinate dal Gip Alfonso Scermino, per effetto delle quali Cariello è agli arresti domiciliari. Il pm Rotondo ha ribadito le accuse.