Tempo di lettura: 2 minuti

Spese legali: per la Corte dei Conti i rimborsi furono gonfiati. Arriva la condanna per l’ex dirigente del Settore legale del Comune di Battipaglia, Giuseppe Lullo: dovrà pagare 62mila euro.

Rimborsi gonfiati al sindaco e a un dipendente: la Corte dei Conti condanna Giuseppe Lullo, l’ex dirigente del Settore legale del Comune di Battipaglia, al pagamento di 62mila euro. Lo hanno deciso le toghe napoletane della Corte dei Conti. Rimborsi spropositati che hanno insospettito sin da subito i magistrati campani. Lullo, infatti, fu citato in giudizio nel 2019.

avvocato giuseppe Lullo
L’avvocato Giuseppe Lullo e la sindaca Cecilia Francese (17 gennaio 2019)

Sotto la lente d’ingrandimento dei giudici della Corte dei Conti sono finiti i rimborsi eseguiti da Lullo. Due di questi, però, non sono stati presi in considerazione poiché il primo era già caduto in prescrizione e il secondo non fu mai erogato.

Per gli altri due, invece, i giudici hanno chiesto il conto.. Nel 2016 e al 2017, Lullo liquidò dei compensi nei confronti dell’ex sindaco Fernando Zara, e in favore dell’ingegnere Massimo Panico, il primo parzialmente assolto dalla Corte d’Appello di Salerno, e il secondo prosciolto all’esito di procedimento contabile dalla Corte dei Conti. Rimborsi spese per attività legali di rappresentanza sproporzionati e, in parte, non dovuti. Che comportarono un’indebita erogazione di circa 71mila euro. Nel primo caso, l’Unità di Controllo Interno dell’Ente di piazza Aldo Moro ritenne equa la liquidazione solamente per 9.500 euro a differenza dei circa 66mila euro pagati. Un danno erariale di oltre 56mila euro. Nel secondo caso, quello relativo all’ingegnere Panico, le spese rimborsabili non avrebbero dovuto superare quelle contenute nella sentenza. 14.800 euro in più del dovuto.

LA DIFESA DELL’EX DIRIGENTE COMUNALE

L’avvocato Lullo, difeso dal collega Domenico De Sio, ha comunque affermato l’assoluta regolarità delle sue azioni in quanto conformi, a loro detta, con le vigenti disposizioni di legge e di regolamento. Un richiamo all’articolo 18 che, secondo la difesa, consentirebbero i rimborsi spesi ai dipendenti pubblici. Motivazioni che non hanno convinto i magistrati della Corte dei Conti, i quali, contrariamente, precisano che la giurisprudenza ha più volte evidenziato che nel nostro ordinamento non v’è traccia d’un generalizzato diritto al rimborso delle spese: nessun atto dovuto né automatico. Per le toghe napoletane, dunque, fu danno erariale. Un buco nelle casse del già indebitato Comune di Battipaglia di oltre 62mila euro. Che adesso l’ex dirigente dovrà restituire. Hanno deciso così, lo scorso 17 marzo, nella camera di consiglio napoletana, i giudici Marta Tonolo e Marzia De Falco.