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Battipaglia, con due anni di anticipo, esce dal piano di riequilibrio finanziario. Stop al predissesto per la città capofila della Piana del Sele. «Risultato storico» ha commentato la sindaca Cecilia Francese.

Battipaglia è fuori dal piano di riequilibrio. La notizia che la città capofila della Piana del Sele attendeva da più d’un lustro è arrivata ieri mattina, quando nelle stanze della sezione regionale di controllo della Corte dei Conti campana è arrivata la rieletta sindaca Cecilia Francese in compagnia del dirigente del Settore finanziario, Giuseppe Ragone.

«La sezione regionale di controllo della Corte dei Conti della Campania dichiara la cessazione della procedura di riequilibrio in esito alla certificazione di un risultato di amministrazione positivo in sede di approvazione del Rendiconto 2020» sono le tre righe contenute nella deliberazione dei giudici napoletani di via Ammiraglio Ferdinando Acton, la presidente Maria Paola Marcia e i colleghi Massimo Gagliardi, Marco Catalano, Ferruccio Capalbo, Raffaella Miranda ed Emanuele Scatola, che potrebbero cambiare la storia della città. La cessazione del riequilibrio è definitiva, ma sono diverse le raccomandazioni della Corte dei Conti: innanzitutto sulla vendita degli immobili, che l’Ente di piazza Aldo Moro, da tempo immemore, prova a vendere senza esito.

«RISULTATO STORICO, ADESSO POSSIAMO PROGRAMMARE»

«Ci hanno esortato – spiega Francese – a vendere i beni: abbiamo spiegato, comunque, che in quell’elenco ci sono degli immobili ai quali siamo legati come collettività, ma abbiamo affrontato sia i debiti fuori bilancio che il disavanzo senza ricorrere alla vendita dei beni: qualcosa va alienata». Insomma, dei paletti restano: non è un “liberi tutti”. Battipaglia è fuori dal predissesto, ma per quel che riguarda le spese future il semaforo è arancione: «Dovremo spendere poco» esclama la prima cittadina Francese. Sul piatto, d’altronde, ci sono ancora i 31 milioni di euro arrivati dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

«Mentre tornavamo a Battipaglia – racconta la prima cittadina – abbiamo ricevuto la notizia: siamo fuori dal predissesto. Saremo comunque sotto controllo, e ce lo hanno precisato, ma hanno visto che con quest’amministrazione sono cambiate tante cose, in particolare l’atteggiamento verso il contenzioso e“Alba”: hanno visto anche un taglio diverso nel controllo della partecipata. E siamo rientrati sulla spesa per il personale, sulla quale sforavamo». C’è ancora da fare, ma il Comune è sulla buona strada: «Ci hanno chiesto di continuare sulla stessa linea, anche con “Alba”, di vendere i beni ed altri dettagli che illustrerò in conferenza stampa (venerdì, ndr). Abbiamo avuto una buona condotta in questi anni, e siamo stati premiati. Questo è un risultato storico che rivendico con orgoglio». Svanisce lo spettro del predissesto. Era giugno 2014 quando i commissari straordinari ottennero dalla Corte dei Conti il via libera al piano di riequilibri che scongiurò il dissesto (in cambio di tributi praticamente al massimo e dei paletti sulle assunzioni) e spalmò su 10 anni un debito da oltre 20 milioni di euro. In sette anni e mezzo, i battipagliesi ce l’hanno fatta. Per il futuro non ci sono più scuse.

(articolo estratto da La Città di Salerno a firma del medesimo autore)