Flop telecamere a Battipaglia. Nella città capofila della Piana del Sele, che conta 50mila abitanti, il sistema di videosorveglianza non è all’altezza: obsoleto e non funzionante. Appena 6 telecamere su 22 sono attive, e senza rilevatore di targa.
Centro urbano senza telecamere: nella città capofila della Piana del Sele il sistema di videosorveglianza è un flop. Su 22 telecamere, appena 6 apparecchiature risultano funzionanti. Sono porti franchi solamente il Cimitero di Battipaglia, che conta tre telecamere più una all’ingresso, e il sottopassaggio di via Rosa Jemma che ne ha altre due. Il resto del territorio non è al sicuro, perché le 16 telecamere installate sono spente. Si salvano tre scuole: il liceo scientifico “Enrico Medi”, il “Fabio Besta” e l’istituto Alberghiero, che qualche anno fa, a seguito del bando “Scuole sicure” messo in piedi dalla Prefettura di Salerno, riuscirono ad ottenere un finanziamento di 25mila euro e l’installazione di tre telecamere. Le uniche in tutta la città con lettura targhe. Le nove auto incendiate da ignoti in appena sette giorni hanno riacceso la discussione sul tema sicurezza.
IL PD: “SI CONVOCHI IL PREFETTO”
Il Partito democratico di Battipaglia, tramite i suoi 3 consiglieri comunali di opposizione, chiede un incontro urgente al Prefetto: la richiesta è stata ufficializzata nel pomeriggio di ieri da Luigi D’Acampora, Domenico Zottoli e Antonio Visconti e mira sostanzialmente a disporre la convocazione urgente del Comitato Provinciale per l’ordine e la Sicurezza pubblica «così da definire e coordinare gli interventi finalizzati a contrastare gli episodi di criminalità» si legge in una nota. Parallelamente, proseguono anche le indagini. I carabinieri di Battipaglia, coordinati dal maggiore Vitantonio Sisto e dal capitano Graziano Maddalena, hanno acquisito alcuni filmati relative alle due notti in cui 7 auto sono andate a fuoco: quelle di domenica sera, quando in piazza De Vita il rogo di una Volkswagen Tituan ha bruciato di conseguenza cinque auto, e quelle di via Palatucci, quando martedì notte una Bmw serie 2 e una Toyota Aris sono state completamente distrutte dalle fiamme.
Al vaglio ci sono principalmente le immagini derivanti dai sistemi di videosorveglianza di privati cittadini, e di qualche attività commerciale limitrofa. Una ferita che si riapre, quella delle telecamere. Nel 2021 arrivò la bocciatura dal Ministero dell’Interno: Battipaglia finì negli ultimi posti della graduatoria, dietro a comuni più piccoli come Bellizzi, Ottati e Roccadaspide, a causa non solo di un co-finanziamento basso (20mila euro su un progetto da 200mila totale), dovuto principalmente al dissesto finanziario nel quale ancora versava, ma anche per l’indice di criminalità basso, elemento fondamentale per ottenere i fondi statali.
Successivamente, inoltre, Battipaglia perse anche i 40mila euro dalla Camera di Commercio per aver consegnato in ritardo i progetti: all’epoca il presidente Andrea Prete bacchettò la sindaca Cecilia Francese ricordando che il Comune non presentò nemmeno la rendicontazione delle spese, a differenza di quanto fecero i “cugini” di Bellizzi che infatti ricevettero i quattrini. Adesso, in città, la priorità è una sola: ottenere i finanziamenti dai dicasteri romani per ammodernare un impianto rimasto fermo a 20 anni fa, quando su impulso del consigliere comunale Sergio Somma, durante l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Alfredo Liguori, furono installate sul territorio comunale le telecamere di sicurezza. Il progetto di fattibilità è stato approvato: 193mila euro dal Ministero dell’Interno, di cui solamente il 10% ricadrà sul bilancio comunale. Si resta in attesa di una risposta che dovrebbe arrivare a breve. L’ok dal Ministero potrebbe significare una svolta per Battipaglia dopo quasi 20 anni.