L’ex scuola “De Amicis” è totalmente inagibile: il plesso chiude i battenti fino alla riqualificazione definitiva che, secondo i programmi, terminerà nel 2025. Un hub della Dieta mediterranea e della cultura al suo interno.
La “De Amicis” chiude i battenti. La scuola simbolo di Battipaglia, nel cuore del centro urbano, in piazza Amendola, che negli anni ha ospitato pure la biblioteca comunale oltre all’ex sede del comitato “Battipaglia dice No”, congressi, mostre, conferenze stampa ed eventi di ogni genere, è totalmente inagibile. Lo ha reso noto l’ingegnere Paolo Belardi, accademico dell’università di Perugia, al quale il Comune di Battipaglia ha affidato le verifiche di vulnerabilità della struttura per capire quali funzioni potessero continuarsi a svolgere prima degli interventi di adeguamento.
Nessuna funzione si potrà svolgere, perché le analisi eseguite hanno evidenziato un’elevata vulnerabilità sismica dell’edificio che non potrà essere utilizzato «nemmeno limitatamente al piano terra, non rispettando i dettami della normativa vigente» si legge a pagina 7 della delibera di giunta comunale dello scorso 12 gennaio pensata per indire un concorso di idee mediante procedura aperta per l’intervento denominato “Social Art Food”, la ristrutturazione dell’ex scuola “De Amicis” tramite i fondi Pics (7 milioni di euro) per trasformare l’edificio in un hub della cultura e della Dieta mediterranea. Al vincitore del concorso, saranno corrisposti 56mila euro per la redazione del progetto di fattibilità tecnica, nonostante a Palazzo di Città lo studio di fattibilità fu già finanziato. Una volta acquisito, il progetto, si procederà con un appalto integrato per l’affidamento congiunto di progettazione definitiva ed esecutiva dei lavori si legge nella delibera che in città ha già suscitato forti polemiche.
Gli ex consiglieri comunali Orlando Pastina e Raffaele Petrone hanno sollevato alcuni dubbi sulla legittimità del doppio visto comparso nei documenti: oltre quello di Egidio Mirra, assessore con delega ai fondi comunitari, c’è pure la firma del consigliere comunale di “Battipaglia 2021”, in qualità di delegato alle attività di supporto per i Pics. Secondo l’articolo 6 del Tuel (testo unico degli enti locali) non è compito dei consiglieri comunali, seppur incaricati con deleghe specifiche, adottare atti che spettano agli organi burocratici. «La mia firma – commenta Anzalone – è un atto politico. Non inficia a livello tecnica il valore della delibera che ha tutti i pareri favorevoli, ho firmato in qualità di delegato ai Pics. Polemiche? Stucchevoli, basta leggere da chi provengono». Chiuse vent’anni fa, nel 2002, a cause delle verifiche antisismiche, prima di riaprire al pubblico, limitatamente al piano terra nel 2014. Oggi è interamente inagibile, e fino al 2025, data di scadenza naturale dei lavori di rifacimento secondo il cronoprogramma, nessuno potrà metterci piede.