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Coda di Volpe. Vincenzo De Luca e il sindaco di Eboli Massimo Cariello, alla presenza dei candidati alla Regione nel Partito Democratico, Michele Buonomo e Franco Picarone per la simbolica posa della prima pietra. Questa mattina, alle ore 11, il presidente della Regione Campania è giunto in località Coda di Volpe, nei pressi del depuratore nato nel 1997 e mai andato in funzione. Il progetto, finanziato dalla Regione nell’ambito della Fsc Campania 2007-2013 per circa 9 milioni di euro, e con i lavori consegnati ufficialmente il 16 luglio del 2020, vedrà il suo compimento definitivo, stando alle promesse, intorno a marzo 2021. Si prevede il totale ripristino ed il recupero della piena funzionalità per una potenzialità massima di 43.000 abitanti equivalenti all’intera popolazione ebolitana.

 

Cariello De Luca coda di Volpe
Giuseppe Giannella, direttore ufficio tecnico Asis insieme a Vincenzo De Luca

 

«Un momento emozionante per la città, per la Piana del Sele» così il sindaco Massimo Cariello, senza troppi giri di parole, esprime tutta la sua soddisfazione. «Eravamo qui quattro anni fa – prosegue Cariello – a togliere le ecoballe grazie al governatore De Luca, oggi siamo qui a inaugurare qualcosa di unico che rimarrà nella storia ebolitana e che darà lustro alla nostra fascia costiera. Rilanceremo ancora di più dal punto di vista economico e turistico la città che ci siamo augurati di realizzare in questi prossimi cinque anni».

E il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, gli fa eco: «Un salto di qualità decisivo dal punto di vista ambientale. Questa era un’area scelta per ospitare discariche regionali, le abbiamo eliminate e bonificate. E abbiamo effettuato un investimento importante per riattivare l’impianto di depurazione. Questo è uno degli elementi del famoso ‘master plan’, dove abbiamo bandito un concorso internazionale per scegliere gruppi di progettazione e dare un disegno urbanistico all’area sud di Salerno. L’intervento di oggi, ad Eboli, rientra nel piano di trasformare la regione Campania, nel giro di un anno, nella regione ambientalmente più avanzata d’Italia».