Niente fondi per la videosorveglianza a Battipaglia. La città capofila della Piana del Sele bocciata per il terzo anno di fila dal Ministero dell’Interno che inserisce la città di Battipaglia al 1605esimo posto in graduatoria, preferendo, ad esempio, le non lontane e piccolissime Ottati e Roccadaspide.
Anche per il 2021, niente fondi per la videosorveglianza a Battipaglia. Nonostante alla voce “incidenza della criminalità” Battipaglia riportasse “elevatissima”, considerando che gli indici di delittuosità attribuiscono tanti punti in graduatoria, e che tra i criteri di assegnazione si preferiscono i Comuni in dissesto finanziario negli ultimi dieci anni, la capitale della Valle del Sele viene esclusa dai sussidi. Il motivo? Gli altri Comuni hanno presentato i progetti esecutivi, mentre Battipaglia si è limitata, ancora una volta, agli studi di fattibilità.
Il fenomeno della microcriminalità, dei furti, e dei sacchetti selvaggi, in città è sempre più diffuso. E nell’ultimo periodo proprio grazie alle telecamere si è riusciti a stanare gli incivili, grazie al ripristino di venti telecamere installate nel 2003, durante l’amministrazione guidata dall’allora sindaco Alfredo Liguori, impiegando però due anni in più. E spendendo 40mila euro anziché 19mila, chiudendo un contratto con Fastweb che subappaltò alla stessa ditta contattata due anni prima dal Comune i lavori, ma con il prezzo lievitato. Una beffa, però, non solo economica. Le apparecchiature, infatti, sono datate e pare che le immagini delle telecamere di videosorveglianza siano parecchio sgranate, impedendo nella maggior parte dei casi di leggere le targhe delle auto o di vedere bene i volti dei malviventi.
Pure nel 2019 andò male, quando l’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini propose il patto per la sicurezza urbana “Prefetto-Comuni”. Anche in quel caso Battipaglia non entrò in graduatoria. E adesso la terza bocciatura consecutiva. A novembre del 2020, per fronteggiare il problema dell’abbandono dei rifiuti, furono installate delle apparecchiature mobili, rimovibili, per individuare le persone. Un’evoluzione delle foto-trappole che, di volta in volta, venivano spostate nelle aree considerate a rischio. Un passo in avanti, certamente, ma che probabilmente non è sufficiente. Piazzarsi in graduatoria avrebbe significato potersi dotare di un impianto moderno e tecnologicamente più avanzato. La città capofila della Piana, ma con un sistema di videosorveglianza obsoleto.