Prima riunione di coordinamento. L’opposizione chiede alla maggioranza la presidenza del Consiglio. Ma dall’altra sponda il criterio da utilizzare dovrebbe essere differente.
«La presidenza del Consiglio Comunale all’opposizione». È questo il monito degli 8 consiglieri comunali d’opposizione eletti nelle liste di Antonio Visconti, il candidato uscito sconfitto al ballottaggio lo scorso 18 ottobre, che giovedì sera ha riunito i suoi per discutere delle prime azioni da portare avanti in aula consiliare. C’erano tutti: Domenico Zottoli, Azzurra Immediata, Gaetano Marino, Pino Cuozzo, Alessio Cairone, Giuseppe Provenza, Luigi D’Acampora e Visconti.
Un incontro di coordinamento che, inizialmente, farebbe presagire una disponibilità a collaborare da parte delle forze d’opposizione. «Nell’augurare alla maggioranza un proficuo lavoro e nel confermare l’approccio costruttivo e di leale collaborazione nell’interesse della città di Battaglia, sempre nel rispetto dei reciproci ruoli, invitiamo le forze di maggioranza ad eleggere presidente dell’Assise cittadina un rappresentante dell’opposizione» si legge nel documento partorito dai gruppi consiliari Pd, Psi, Campania Libera e Liberali e Solidali. E, secondo le prime indiscrezioni, sarebbero tre i nomi più accreditati: Visconti, in quanto candidato sconfitto, Immediata, unica quota rosa all’opposizione (a Battipaglia un presidente donna manca dal 2007) e Domenico Zottoli, consigliere più votato tra tutti e 490 gli aspiranti.
Eppure di nomi, nel documento, non v’è traccia. Un solo monito: date la presidenza del Consiglio all’opposizione. È dello stesso avviso pure Maurizio Mirra, candidato a sindaco per Civica Mente che ha raccolto circa 2.500 preferenze al primo turno, e che in assise siederà a fianco degli altri 8 pur non facendo parte della stessa coalizione. «L’attuale amministrazione – dice Mirra – non ha mai dato prove di apertura verso la città e verso l’opposizione. Concedere la presidenza del consiglio, che è ruolo di garanzia e non serve a dispensare uno stipendio, sarebbe un bel segnale di partenza». Così come la commissione elettorale. «Dovrebbero essere suddivise tra le tre componenti – conclude mirra – per evitare il malcostume di clientela ad ogni tornata elettorale. Tutto questo nell’ottica della trasparenza e della correttezza».
Dall’altra sponda, quella dei vincitori, però, è già tempo di “spartenze”. Durante l’ultima riunione, alla presenza della sindaca Cecilia Francese, e dei rappresentanti delle cinque liste che l’hanno accompagnata durante l’ultima tornata elettorale, la linea sembrerebbe un’altra: la presidenza del parlamentino va al primo eletto della coalizione. Che, in questo caso, sarebbe l’ex vicesindaco Angelo Cappelli.