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Condannato e poi licenziato dal Comune: Ranieri Vitale ricorre al Tar per essere reintegrato a Palazzo di Città.

Prima condannato e poi licenziato dall’Ente. Adesso Ranieri Vitale, ex funzionario del Servizio cimiteriale del Comune di Battipaglia, si rivolge ai giudici del Tar: «Riassumetemi». La vicenda dell’ex dipendente comunale finisce in tribunale. Il 59enne, insieme al responsabile dei Servizi cimiteriali, Teodoro Loffredo, era finito nel mirino della Procura della Repubblica di Salerno per l’inchiesta “Osiride”, che aveva fatto luce sul giro di mazzette al cimitero di Battipaglia a beneficio della ditta di proprietà di Cosimo Melillo, soprannominato Jack Daniel’s, e arrestato nel 2004 nell’ambito del blitz eseguito dall’antimafia che aveva sgominato il clan messo in piedi dal boss Biagio Giffoni.

COINVOLTO NELL’INCHIESTA DELLE MAZZETTE, ORA VITALE CHIEDE IL REINTEGRO

Dall’inchiesta emerse che veniva richiesto un pagamento extra ai parenti dei defunti per seppellire o riesumare i propri cari. Dopo che avevano già versato, attraverso il bollettino postale, quanto stabilito dal Comune per i servizi funebri. E quasi tutti pagavano, credendo che quella fosse la prassi. Dei 110 indagati inizialmente, tra i quali anche titolari di imprese funebri, solo per Melillo, Loffredo e Vitale è rimasta in piedi l’ipotesi del reato di corruzione. E fu pure riammesso pro tempore a Palazzo di Città, Vitale, a seguito del provvedimento firmato dal dirigente del Settore finanziario Giuseppe Ragone che prese atto del verbale di notifica della sentenza emessa cinque giorni prima dal gip del Tribunale di Salerno, che dichiarò la perdita di efficacia della misura cautelare a carico del dipendente comunale, sospeso dagli uffici a luglio del 2020. A febbraio di quest’anno, Vitale tornò a Palazzo di Città dopo aver ottenuto il patteggiamento con una condanna a 1 anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa. Per pochi mesi però. A luglio del 2021, infatti, fu licenziato. E adesso Vitale si rivolge al Tar per essere reintegrato.

SILENZIO DAL COMUNE SULLA RICHIESTA DI ACCESSO AGLI ATTI

L’ex funzionario del Comune di piazza Aldo Moro s’è rivolto al legale Paolo Santacroce, del Foro di Nocera Inferiore, per tentare di essere riammesso. Il 13 ottobre scorso, Vitale presentò richiesta di accesso agli atti per avere a disposizione ogni documento possibile al fine di preparare al meglio il ricorso. Da Palazzo di Città, però, non si è mossa una foglia. L’amministrazione non s’è pronunciata entro i trenta giorni, tempo di decorrenza per rispondere alla richiesta di accesso agli atti, formando di fatto un silenzio rigetto ritenuto illegittimo da Vitale. Che il 7 dicembre scorso ha depositato il ricorso. E due giorni dopo, il 9 dicembre, arriva la documentazione: dalla segreteria generale dell’Ente viene trasmessa tutta la documentazione richiesta da Vitale ad ottobre.